Campisi, slitta la sfiducia

Campisi, slitta la sfiducia PACHINO - Ancora un nulla di fatto per la mozione di sfiducia ai danni del sindaco di Pachino Giuseppe Campisi. L'opposizione non è riuscita a trovare il tredicesimo consigliere utile alla votazione della sfiducia, e dunque si dovrà attendere giorno 10 per discutere la mozione. Da parte dell'opposizione comunque si sottolinea come ben 12 consiglieri su 20 sono pronti a votare la sfiducia, cosa che lascia pochi spazi operativi all'amministrazione comunale. Dal canto suo il sindaco Giuseppe Campisi canta vittoria. «Ancora una volta dimostrano di non avere le idee chiare e di non volere il bene della città, -ha affermato il primo cittadino-. La nostra coalizione è ormai entrata a far parte ufficialmente di un partito politico che è l'Udc e domenica scorsa una delegazione tra cui il vicesindaco ha partecipato all'apertura della campagna elettorale del partito centrista a Palermo.

Al termine inoltre la nostra delegazione si è intrattenuta in una riunione ristretta con Totò Cuffaro e si è discusso anche della questione Pachino. Bisognerà vedere ora cosa vorranno fare gli esponenti del centrodestra pachinese visto che è ormai chiaro come durante le fasi della campagna elettorale per le regionali si dovrà fare un unico fronte». Il sindaco Campisi inoltre è tornato anche sull'apertura al dialogo con l'opposizione fatta dalla sua coalizione attraverso il documento letto in consiglio dalla Costa. «La palla è passata nelle loro mani, -ha affermato Campisi- ed io ho fatto tutte le aperture possibili. Più che sulla sfiducia dunque farò attenzione ai segnali che potranno arrivare. Dei segnali comunque pare siano arrivati già durante la seduta relativa all'incompatibilità di Blundo quando il fronte dell'opposizione non è stato compatto».

Sa.Mar.


Sì al rimpasto



Il sindaco Campisi è pronto ad aprire all'opposizione ed a procedere anche ad un rimpasto degli incarichi della sua amministrazione se dall'opposizione arriveranno i segnali giusti. «La parola è passata alle segreterie provinciali, -ha affermato Campisi- sono loro che dovranno dare un segnale di stabilità politica trovando un equilibrio. Il mio comportamento sarà poi consequenziale».
Fonte: LaSicilia.it il 04-03-2008 - Categoria: Politica

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