PACHINO - Si è celebrata ieri, a Palermo, di fronte al collegio del Consiglio di Giustizia amministrativa, l'udienza per discutere il caso Pachino e valutare il ricorso promosso dall'ex sindaco Giuseppe Campisi che ha impugnato la delibera consiliare che lo ha destituito dalle funzioni di primo cittadino. Di fronte al collegio composto dal presidente Riccardo Virgilio e dai giudici Marco Lipari (relatore) e Paolo D'Angelo, Antonino Corsaro e Filippo Salvia (componenti), sono stati ripercorsi i vari passaggi che portarono, lo scorso novembre, alla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Giuseppe Campisi. L'ex primo cittadino dunque non si è arreso di fronte al verdetto politico decretato dal consiglio comunale che pose fine ad una sindacatura rivelatasi sin da subito travagliatissima, né all'esito del Tribunale amministrativo regionale di Catania che aveva bocciato il ricorso proposto sia da Campisi che da alcuni consiglieri comunali rimastigli fedeli fino alla fine, gli stessi che lo hanno spalleggiato anche ieri proponendo insieme all'ex sindaco ricorso al Cga di Palermo.
Differente, rispetto al primo grado di giudizio, la strategia difensiva adottata dal legale di Campisi, l'avvocato Pinello Gennaro, che fino all'ultimo ha mantenuto segreto l'iter difensivo non rendendo nota neppure la data dell'udienza e non svelando la tesi che ha sostenuto di fronte al collegio del capoluogo regionale. Il Tar aveva negato la sospensiva a Campisi ritenendo esserci una carenza di interesse a ricorrere. Il consiglio comunale infatti, secondo il Tar doveva considerarsi in via di scioglimento non avendo adottato il bilancio di previsione. Da qui una carenza di interesse anche da parte dei consiglieri vicini a Campisi a promuovere il ricorso. L'ex sindaco d'altra parte non avrebbe potuto impugnare la legittimità degli atti consiliari non facendo parte del civico consesso. Ieri l'avvocato Gennaro, avrebbe invece sostenuto come i consiglieri non potessero essere considerati automaticamente decaduti e dunque il Tar avrebbe commesso un errore di valutazione. Di contrario avviso invece l'avvocato Emanuele Tringali che ha difeso i consiglieri di opposizione. Tringali ha evidenziato come la linea difensiva dell'ex primo cittadino fosse radicalmente mutata ed ha sostenuto la legittimità degli atti posti in essere dal consiglio comunale che ha sfiduciato il sindaco. Il legale dei consiglieri di opposizione non ha voluto rilasciare dichiarazioni limitandosi a dire di essere cautamente ottimista. La decisione del Cga potrebbe arrivare già questa mattina mettendo la parola fine alla vicenda politico-giudiziaria.
L.S.
Fonte:
LaSicilia.it il 10-01-2009 - Categoria:
Cronaca