Chiesto alle autorità di permettere la vendita di vino denominato "dell'Ontario" senza la minima percentuale di vino prodotto nella provincia.
(ICE) - ROMA, VEN 02 SET - Con la vendemmia alle porte, si prospetta una pessima stagione per i coltivatori di uva da vino dell' Ontario, che hanno già visto le loro vigne danneggiate dalla durezza dell' inverno scorso. Così i viticultori dell' Ontario hanno proposto al LCBO (monopolio provinciale che gestisce sia la distribuzione che le importazioni di vino ed alcolici) di permettere la vendita di vino denominato "dell' Ontario", nel quale non vi sia la minima percentuale di vino prodotto nella provincia. Già oggi è permesso ai produttori vinicoli del Niagara vendere vino "dell'Ontario" contenente un minimo del 30% di vino prodotto localmente, mentre il rimanente viene importato da Argentina, Cile, Australia, Sud Africa, e dai maggiori produttori Europei, fra cui l' Italia. ontemporaneamente a questa richiesta, i produttori VQA (Vintners Quality Alliance - paragonabile alla denominazione DOC o IGT) hanno proposto di commercializzare il poco vino prodotto quest' anno in bottiglie che contengono il 100% di vino dell' Ontario, qualificando così il prodotto locale.
Attualmente le bottiglie "dell' Ontario" che contengono solo il 30 per cento di vino locale vengono vendute a un prezzo al dettaglio dai 7 ai 9 dollari a bottiglia, mentre i prodotti a denominazione "VQA", contenenti il 100% di vino locale, costano dai 12 ai 20 dollari, ovvero si inseriscono nella fascia in cui figura una fetta importante dell' offerta Italiana, (ma a differenza di questa, la produzione vinicola dell' Ontario non è soggetta ai pesanti dazi ed imposte doganali). Quest' anno i viticultori dell' Ontario produrranno circa 21.000 tonnellate di uva, valore dimezzato rispetto alla media annuale di 50.000 tonnellate, e gli stessi viticultori avevano inizialmente richiesto di abbassare il contenuto di vino locale al 10%, ripiegando poi sullo 0%, solo per la produzione destinata alla vendita nel 2006. Già nel 2003 si manifestò una situazione analoga e venne concessa la riduzione del minimo di contenuto da uva locale dal 30 al 10%.
Fonte:
Greenplanet.net/ICE Toronto il 04-09-2005 - Categoria:
Economia