MARZAMEMI - Salta il primo confronto tra i quattro candidati a sindaco. A soli pochi giorni dalla ufficializzazione delle liste gli aspiranti primi cittadini, ieri hanno deciso di abbandonare il tavolo del confronto sui problemi spinosi ed importantissimi della frazione di Marzamemi. Alla base delle decisione c'è stata un'espressione poco felice del presidente del comitato che ha affermato di sostenere un candidato al consiglio. Ciò ha suscitato il risentimento degli altri candidati a sindaco che hanno deciso di non sottoporsi più al confronto sulla ricetta che ciascuno aveva preparato a livello programmatico per sostenere ed incentivare lo sviluppo della borgata.
“I candidati hanno reagito da politici, -ha sostenuto Aliffi- ed hanno abbandonato la sala. Noi non siamo abituati alla politica ma a discutere e ad affrontare i problemi per cui chi è andato via non ha fatto una bella figura. Si è persa certamente una bella occasione”. Per la serata erano tanti i problemi che avrebbero dovuto essere affrontati, dalla questione dei parcheggi, da sempre dibattuta anche alla luce del fatto che il lungomare costruito in contrada Spinazza riduce notevolmente le aree di sosta a quella legata al senso unico lungo via Marzamemi, già oggetto di una lettera inviata da Aliffi al Commissario Turriciano, ed inoltre è stato oggetto di dibattito il problema idrico e fognario. Altra questione era quella dell'approvvigionamento di acqua potabile da sempre il principale dei problemi che la frazione è chiamata ad affrontare d'estate a cui da un po' di tempo a questa parte si è aggiunto quello della rete fognaria diventata inadeguata per la frazione turistica. Si doveva discutere poi della spinosa situazione della vendita della piazzetta Rossa. Il comune infatti dopo un iniziale interessamento da parte della scorsa amministrazione, si mostrò disinteresse all'acquisizione per cui ora si corre il rischio di una privatizzazione dell'area.
Sul piano strettamente politico invece continuano le beghe interne ai partiti politici. L'ex senatore Pietro Ferrara ieri ha spigato i motivi che lo hanno portato ad autosospendersi dalla Margherita per scommettere sul progetto del partito democratico. “La lista creata a Pachino, -ha dichiarato Ferrara- non è un'esperienza civica ma un vero e proprio esperimento destinato ad espandersi anche a livello provinciale, nato con il consenso tacito della Margherita e con quello espresso dei Ds. A livello nazionale si è visto che l'Ulivo, nato dalla fusione dei due partiti, è riuscito a calamitare un numero di consensi maggiore rispetto ai singoli due partiti separati.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 21-05-2006 - Categoria: Politica