PORTOPALO - «Abbiamo finalmente sistemato il settore del commercio, dando ordine in materia di licenze. Un progetto che, avviato da un paio di anni, adesso può quasi dirsi quasi concluso". L'assessore Antonello Cannarella, titolare della delega al commercio e allo sport, si dice soddisfatto per i risultati raggiunti, anche grazie alla messa a pieno regime dello sportello unico comunale. "Questo settore è adesso un fiore all'occhiello, con un controllo sul reale utilizzo delle licenze e su tutta la materia in questione. - aggiunge Cannarella - Siamo passati dalla giungla del decennio scorso all'ordine attuale, anche se ancora qualche intervento è necessario in termini di regolamentazione». L'assessore sottolinea il ruolo svolto anche dall'apparato burocratico. «Creare un ufficio commercio funzionante ed efficiente - prosegue Antonello Cannarella - è un risultato conseguito anche grazie alla responsabilizzazione del funzionario municipale incaricato".

In materia sportiva l'assessore mette in evidenza i contributi assicurati ad alcune realtà locali. «Abbiamo erogato un cospicuo contributo alla polisportiva oratoriale Savio - dice ancora l'assessore - e ci siamo attivati per l'adeguamento del campo sportivo della parrocchia. Inoltre è stato garantito il sostegno ad una società locale di karate, visti gli ottimi risultati raggiunti da diversi anni a questa parte». Il discorso cade quindi sul campo sportivo comunale. «Avevamo già definito tante cose per l'erogazione del mutuo con il credito sportivo che sarebbe servito a ultimare l'opera - conclude l'assessore - ma purtroppo, come è ormai risaputo, dal passato ci è piovuto un macigno finanziario di 2,5 miliardi di lire che abbiamo ereditato e che frena la nostra azione amministrativa. Contiamo comunque di intervenire a breve termine per sistemare il terreno di gioco, renderlo praticabile insieme agli spogliatoi e fare in modo che si possa consentire lo svolgimento di campionati a caratura locale e possibilmente anche la presentazione della squadra al torneo di terza categoria. Su questo siamo alquanto fiduciosi».

Sergio Taccone