PACHINO - Le preoccupazioni sollevate dal segretario diessino Salvatore Borgh sulla sospensione nel Pte del servizio di telecardiologia hanno trovato riscontro in una lettera di risposta da parte del direttore generale del Ausl 8. Leto, in riscontro alle preoccupazioni sollevate da Borgh evidenzia come "le motivazioni della decisione di non proseguire nella sperimentazione del servizio "Cardiovox" nelle guardie mediche e nei presidi territoriali di emergenza non riflettono il carattere di economicità ma sono state dettate dalla intenzione di potere effettuare prestazioni celeri ed efficaci nei confronti dei pazienti nella deprecata ipotesi di insulto cardiaco. La decisione è invece scaturita dal fatto che, da una attenta analisi, il "Cardiovox" si è rivelato un servizio non soltanto inutile ma anche pericoloso poiché il paziente che si presume sia stato colpito da infarto del miocardio, al primo sospetto deve essere monitorato ed assistito senza alcun indugio e perdita di tempo in una struttura ospedaliera adeguatamente qualificata. Il servizio di Telecardiologia invece, trattenendo il paziente in condizioni logistiche non idonee (nelle Guardie mediche e nei Pte non è prevista l'astanteria) in attesa del referto del tracciato che non veniva trasmesso in tempo reale dalla Centrale operativa, rischiava di fare perdere nella migliore delle ipotesi minuti preziosi per la vita del paziente nel malaugurato caso in cui si fosse, ad esempio, in presenza di un infarto del miocardio. Tra l'altro, la formulazione della diagnosi di infarto del miocardio necessita anche di specifiche analisi di laboratorio essendo l'esame elettrocardiografico ritenuto a basso valore predittivo dai cardiologi italiani. Si evita così il pericolo, reale, di sottovalutare un caso clinico avviando al proprio domicilio il paziente nel caso in cui l'esame sia risultato "falsamente" negativo.
Sul punto relativo al mancato avvio della RSA, il manager dell'Asl precisa che si è posto il problema di rendere la struttura funzionale realizzando l'impianto di climatizzazione di cui oggi la struttura non dispone. Il sistema territoriale d'emergenza invece è in grado di garantire interventi di soccorso, di salvaguardia e stabilizzazione delle funzioni vitali compromesse nonché il trasporto del paziente nel minor tempo possibile nel punto della rete ospedaliera adeguatamente qualificato ed attrezzato per affrontare e risolvere situazioni di emergenza. «Confermiamo, infine, – dice Mario Leto – la nostra migliore intenzione di far sì che l'intero territorio dell'Ausl 8 possa fruire di idonee strutture che siano in grado di erogare servizi in linea con le esigenze della comunità e con la missione aziendale". Alla risposta del dirigente dell'Asl il segretario dei Ds pachinese Turi Borgh replica: "Prendiamo atto delle considerazioni esposte nella comunicazione del direttore generale ma, pur costituendo un esposizione ragionata del problema, non le riteniamo esaustive. Esiste sicuramente un problema di affidabilità di un servizio tecnologicamente in fase di evoluzione e tante possono essere le problematiche emerse nel periodo di sperimentazione. Tuttavia, rispondere ad un bisogno della collettività eliminando un servizio non sembra la terapia migliore. Ricordiamo che il laboratorio di radiologia, previsto, non viene avviato, che la struttura aspetta di veder partire la Rsa; che il laboratorio di analisi non è attrezzato. Proprio su questo ultimo punto, infine, ci permettiamo di dare un suggerimento ai vertici sanitari dell'Ausl 8. Vista l'importanza degli esami di laboratorio biomedico, richiamati come vero campanello d'allarme per gli infarti del miocardio, perché non si fa in modo di attrezzare meglio questo laboratorio analisi prevedendo la copertura 24 ore su 24, del personale tecnico e sanitario?».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 20-01-2005 - Categoria:
Cronaca