PORTOPALO - Avvio di accordi di collaborazione, riguardanti anche i lubrificanti, direttamente con le compagnie petrolifere e messa a punto di un progetto per la costituzione di una rete nazionale di depositi costieri utilizzando in parte i fondi del fondo europea per la pesca (Fep), coinvolgendo le Regioni. Queste le linee uscite da un confronto, svoltosi giovedì, tra il ministro Paolo De Castro e le associazioni di categoria per fronteggiare la crisi da caro-gasolio che sta fiaccando il settore della pesca. Il ministro De Castro ha promesso di verificare, con il ministro del lavoro, la possibilità di estensione alla pesca delle condizioni di cassa integrazione vigenti nel comparto agricolo, cercando di estendere al settore ittico la disciplina dei lavori usuranti. “Relativamente all'Iva agricola - si legge in una nota di Lega Pesca – si è concordato di reinvestire i fondi che a suo tempo erano stati accantonati per l'attuazione di questa misura poi bocciata dall'Ue. Abbiamo suggerito di utilizzare queste risorse per costituire un fondo autonomo presso la Direzione generale della pesca e dell'acquacoltura, finalizzato alla gestione del de minimis. – prosegue Lega Pesca – La strada per potere applicare un'aliquota Iva agevolata passa attraverso la razionalizzazione dei regimi vigenti sulla quale sta lavorando l'Ecofin”.
De Castro, sulla legge 30/'98, ha comunicato di avere già avviato una serie di iniziative volte ad appoggiare e mutuare la proposta del governo francese relativa all'azzeramento degli oneri sociali a carico dei datori di lavoro. Una norma che può andare in porto solo se estesa a tutti gi stati membri dell'Ue per non incorrere nella mannaia della bocciatura in base alla normativa sugli aiuti di Stato. Tornando al caro gasolio, la via maestra al momento sembra, dunque, quella degli sconti da concordare direttamente con le società petrolifere. Soluzione che eviterebbe la cesoia dell'indebito aiuto di Stato, come ha chiarito il direttore generale di Federpesca, Luigi Giannini, alla fine dell'incontro con il ministro. Giannini ha ribadito la necessità di modificare la direttiva sull'Iva agricola per estenderla anche ai prodotti della pesca. Le altre misure attese dai lavoratori del settore ittico riguardano la sospensione degli studi di settore, la proroga del regime sostitutivo sulle blue box, la riconferma del credito di imposta. Il ministro De Castro ha dichiarato di confidare nell'emanazione di un decreto correttivo del decreto fiscale, fortemente criticato di recente dall'Amministrazione comunale di Portopalo per assenza di misure a favore della pesca. Un passaggio che sarebbe allo studio del governo nazionale per i primi giorni di gennaio.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 23-12-2007 - Categoria:
Cronaca