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Delibera n. 55/2006 - Comune di Pachino - Bilancio di previsione 2006. Pronuncia, ai sensi dell’art. 1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006)
Deliberazione n. 55/2006
REPUBBLICA ITALIANA
Corte dei conti
Sezione di controllo per la Regione siciliana
nell’adunanza del 22 novembre 2006, composta dai seguenti magistrati:
Dott. Maurizio Meloni
- Presidente
Dott. Maurizio Graffeo
- Consigliere
Dott.ssa Laura d’Ambrosio
- Referendario – relatore
visto il R.D. 12 luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;
vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
visto l'art. 2 del decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655, nel testo sostituito dal decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200;
visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni;
visto l’art. 1, commi 166, 167 e 168 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006);
visto, in particolare, l’art 1, comma 610, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), il quale espressamente prevede che le disposizioni della predetta legge “sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti”;
vista la deliberazione della Sezione delle Autonomie di questa Corte n. 6/AUT/06 avente ad oggetto “Linee guida per l’attuazione dell’art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) per gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali”;
vista la deliberazione di questa Sezione n. 3/2006 avente ad oggetto “Linee guida per l’attuazione dell’art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) per gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali aventi sede in Sicilia”;
vista la nota del Presidente della Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana del 30 maggio 2006, con la quale è stata inoltrata al Sindaco e al Presidente del Collegio dei revisori la predetta deliberazione di questa Sezione di controllo n. 3/2006, nonché i relativi questionari ai fini della loro ritrasmissione da parte del Collegio dei revisori entro trenta giorni dall’approvazione del bilancio di previsione;
esaminata la relazione compilata dall’Organo di revisione contabile del Comune Pachino pervenuta a questa Sezione regionale in data 19 luglio 2006;
vista l'ordinanza del Presidente della Sezione di controllo n. 54/2006/CONTR. in data 7 novembre 2006, con la quale la Sezione del controllo è stata convocata il giorno 22 novembre 2006 per gli adempimenti di cui al menzionato comma 168 della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
udito il relatore Referendario dott. Laura d’Ambrosio;
udito il dott. Carmelo Lorefice, responsabile servizi finanziari con delega del sindaco, e il Presidente del Collegio dei revisori dott. Gianni Russo;
vista la documentazione presentata;
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L’art. 1, commi 166 e 167, della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per l’anno 2006) ha previsto, ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica e del coordinamento della finanza pubblica, l’obbligo, a carico degli Organi di revisione degli enti locali, di trasmettere alla Corte dei conti una relazione sul bilancio di previsione dell’esercizio di competenza e sul rendiconto dell’esercizio medesimo, formulata sulla base dei criteri e delle linee guida definite dalla Corte.
Al riguardo occorre evidenziare la peculiare natura di tale forma di controllo intestata dalla legge alla Corte, essendo la stessa volta a rappresentare agli organi elettivi, nell’interesse del singolo ente e della comunità nazionale, la reale situazione finanziaria emersa all’esito del procedimento di verifica effettuato sulla base delle relazioni inviate dall’Organo di revisione, affinché gli stessi possano attivare le necessarie misure correttive ritenute idonee.
Dalla finalizzazione di tale controllo alla verifica del rispetto di vincoli di natura squisitamente finanziaria è agevole comprendere come il riscontro che in questa sede si compie miri fondamentalmente a fare emergere quelle anomalie e disfunzioni che siano in grado di incidere negativamente sugli equilibri di bilancio, non consentendo all’ente di concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali di finanza pubblica.
Pertanto la gravità della irregolarità va fondamentalmente riferita alla verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio, con particolare attenzione, dunque, al rispetto degli obiettivi annuali del patto di stabilità interno, all’osservanza del vincolo all’indebitamento ex art. 119 Cost., all’osservanza delle limitazioni previste in materia di spese per il personale ed in generale a comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria dell’ente che siano in grado di refluire negativamente sulla capacità, attuale o futura, della conservazione degli equilibri di bilancio.
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Dall’esame della predetta relazione, redatta dal Collegio dei revisori del Comune di Pachino, è emerso che:
- Vengono segnalate irregolarità con particolare riferimento al fatto che gli equilibri di bilancio vengono raggiunti utilizzando avanzo di amministrazione, essendo il comune in una situazione di grave disavanzo;
- L’impostazione del preventivo per l’esercizio in corso non è in grado di garantire, relativamente alla spesa corrente, il rispetto del patto di stabilità per il 2006. Infatti, a fronte di un obiettivo di spesa di 6.763 migliaia di euro, le spese previste ammontano a 7.845 migliaia di euro;
- l’impostazione del preventivo per l’esercizio in corso non è tale da garantire, relativamente alla spesa in conto capitale, il rispetto delle regole previste dal patto di stabilità per il 2006. Infatti, a fronte di un obiettivo di spesa pari a 5.847 migliaia di euro, le spese previste ammontano a 19.533 migliaia di. euro;
- la previsione delle entrate riconducibili a sanzioni amministrative per violazione del codice della strada e recupero dell’evasione tributaria risultano significativamente aumentate e non in linea con il trend storico;
- il Comune ricorre ampiamente alle anticipazioni di cassa e manifesta problemi di liquidità;
- le spese del personale non rispettano i limiti previsti dal patto di stabilità superando i limiti previsti di oltre 2 milioni di euro;
Nell’adunanza del 22 novembre il rappresentante del Comune, che è stato commissariato, ha fatto presente come negli anni passati il Comune abbia sempre rispettato i limiti previsti per il patto di stabilità interno, obiettivo che, stando ai dati del monitoraggio verrà raggiunto anche quest’anno. Del resto, sulla base delle disposizioni ministeriali, il rispetto del patto deve essere valutato in sede di consuntivo.
Con riguardo alle anticipazioni di cassa il comune vi ricorre a causa della lentezza dei trasferimenti statali. Infatti, il Ministero dell’Interno non ha ancora saldato i trasferimenti ordinari relativamente al 2005, mentre l’addizionale comunale all’Irpef per gli anni 2004 e 2005 è stata accreditata solo nel secondo semestre del 2006.
Quanto alle previsioni sull’andamento delle entrate connesse ad imposte comunali le stesse sono giustificate dal miglioramento della lotta all’evasione effettuato dalle strutture comunali che ha consentito l’emissione di consistenti ruoli coattivi sia con riferimento all’ICI sia con riguardo alla TARSU.
L’utilizzo dell’avanzo di amministrazione è stato effettuato con riguardo a spese straordinarie non ripetibili (nella specie le elezioni comunali) e per la copertura di debiti fuori bilancio.
Infine sulle spese per il personale si ritiene rispettato il vincolo sulla base della documentazione che si deposita.
Il Presidente del Collegio dei revisori comunica che invierà integrazione alla relazione e segnala che vi è una azienda partecipata (ATO Sr 2 SpA) che ha subito una perdita di esercizio di 208.000 euro.
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Al riguardo occorre innanzitutto premettere che il vincolo del rispetto degli obiettivi previsti dal patto di stabilità deve essere contenuto nel documento previsionale, anche se l’effettivo scostamento è accertabile solo al termine dell’esercizio. Ciò in ragione della natura autorizzatoria del predetto documento e in considerazione dei rischi connessi ad un’eventuale sua integrale esecuzione. Ciò è particolarmente significativo con riguardo alla previsione circa le spese di parte corrente la cui comprimibilità in corso d’anno può risultare complessa.
Del resto i principi di veridicità ed attendibilità, sanciti all’art.162 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, impongono l’inserimento, in fase di predisposizione dei bilanci, anche con riguardo alla spesa in conto capitale, dei soli interventi che possono essere effettivamente posti in essere nell’anno di riferimento.
Quanto alle previsioni in materia di spese per il personale si rileva che la documentazione presentata nulla aggiunge a quanto già dichiarato dal Collegio dei revisori, confermando il mancato rispetto del vincolo di cui all’art. 1, commi 198 e seg. Della legge finanziaria per il 2006.
Nel merito, poi, la Sezione nel prendere atto degli elementi di giudizio forniti dall’Amministrazione, pur rilevando come il variare di anno in anno dei vincoli e dei parametri da osservare comprometta la possibilità per gli enti di perseguire un’efficace programmazione, segnala che la violazione delle regole fissate in tema di patto di stabilità, determina al di là delle ragioni per le quali lo sforamento viene operato, l’incorrere nelle limitazioni previste dal comma 33, dell’art. 1, della legge n. 311 del 2004.
P. Q. M.
Il collegio
- accerta che l’impostazione del preventivo per l’esercizio in corso non è tale da garantire, relativamente alla spesa corrente e in conto capitale, il rispetto delle regole previste dal patto di stabilità per il 2006;
- accerta che l’impostazione del preventivo per l’esercizio in corso non è tale da garantire, relativamente alle spese per il personale, il rispetto delle regole previste per il patto di stabilità per il 2006.
O R D I N A
che, a cura del Servizio di supporto della Sezione di controllo, copia della presente pronuncia sia comunicata al Commissario straordinario ai fini dell’adozione “delle necessarie misure correttive”, come previsto dal comma 168, dell’art. 1, della legge n. 266 del 2005, oltre che al Presidente del Collegio dei revisori del Comune di Pachino.
D I S P O N E
che siano acquisite le comunicazioni in ordine all’adozione delle necessarie misure correttive che, ai fini della vigilanza sulla loro adozione prevista dall’art. 1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dovranno essere trasmesse a questa Sezione regionale di controllo.
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
(dott.Laura d’Ambrosio)
(dott. Maurizio Meloni)
DEPOSITATA IL 24/11/2006
IL DIRETTORE DELLA SEGRETERIA
(Dott.ssa Laura Suriano)