Arrivano gli avvisi di accertamento dell'Ici e scoppia il caos. Sotto accusa è l'organizzazione del servizio gestito da una ditta consociata della Montepaschi, la Car-tech. I notinesi che si stanno riversando ininterrottamente negli uffici dal 2 gennaio scorso, muniti di documentazione probatoria dei pagamenti Ici, sono soggetti a lunghissime file davanti ad un unico impiegato - l'altro lavora nell' ufficio attiguo - che meriterebbe il premio «nervi saldi» per la capacità di resistere alle loro invettive nei riguardi del Comune e della Montepaschi Serit. Ieri mattina qualcuno ha chiesto di conferire col direttore per reclamare e si è sentito rispondere che «il direttore è a Rimini». La tensione era palpabile mentre la gente inviperita invocava la legge sulla trasparenza.
«Il cittadino non può reclamare - ha sbottato un signore di Pachino, proprietario di una casa in contrada San Lorenzo, territorio di Noto, che dovrà tornare nuovamente in quanto non risultava iscritto nella lista di prenotazione redatta il giorno prima: non c'è un direttore, un capo ufficio, nessuno». Alcuni contribuenti si sono recati in delegazione dal direttore della Montepaschi Serit. «Il direttore ci ha risposto che la Montepaschi non c'entra col servizio di accertamento dell' Ici, che è stato affidato ad una ditta - ha dichiarato Corrado Bianca che faceva parte del gruppetto.- A questo punto, l'interlocutore se non è la Serit, non è il Comune, chi è? Resta il povero impiegato, costretto a fare da parafulmine». Eppure nella lettera raccomandata inviata dal Comune si chiede ai contribuenti di rivolgersi per informazioni agli uffici della Montepaschi Serit, in via Vespucci 45-47.
Richiesto di un chiarimento, il nuovo direttore della Montepaschi, Maurizio Rizza, ha confermato che il servizio non è curato direttamente dalla Montepaschi ma è stato affidato alla Car-thech, il cui direttore, Norato, vive a Palermo e viene saltuariamente a Noto. Il direttore ha aggiunto inoltre che l'indicazione nella lettera inviata dal Comune ai contribuenti ha fatto sì che anche la sede della Montepaschi fosse presa d'assalto. «Al di là degli errori formali o materiali nel calcolo dell'Ici, il problema è che non c'è una razionalizzazione degli interventi da parte di chi ha preso in gestione questo servizio - dichiara Bianca.- L'Ici incide notevolmente sulle seconde case, che risultano distribuite sul territorio di Noto. Fra i proprietari c'è una fortissima percentuale di non residenti. Gente venuta dai Comuni limitrofi è dovuta andare via. Il discorso avrebbe potuto essere predeterminato individuando nelle lettere d'invito delle date scaglionate per evitare questo assembramento e i momenti in cui si è sfiorata la rissa con l'impiegato».
D'altra parte i contribuenti, ricevuta la lettera, hanno preferito chiarire la loro posizione prendendo un giorno di ferie o un permesso. Ovvi dunque gli scatti di rabbia quando si sono sentiti dire che c'erano 60 giorni di tempo dalla comunicazione, per cui non era necessario riversarsi tutti insieme negli uffici. «Troveremo una soluzione per arrecare meno disagi possibili agli utenti, anche se era prevedibile che mandando queste cartelle i disagi ci sarebbero stati - ha dichiarato il vicesindaco Vincenzo Toro.- D'altra parte le cartelle dovevano essere spedite necessariamente entro il 31 dicembre. La responsabilità non è nemmeno attribuibile alla società che cura il servizio bensì è a monte, quando il ministero del Tesoro diede in appalto la tenuta degli archivi ad una società. Il lavoro fu eseguito in Albania, dove gli archivi andarono a fuoco e con essi tutti i dati. Infine nella indicazione sulla raccomandata non c'è stato alcun errore in quanto la Car-thech è una consociata della Montepaschi, anche se l'ufficio riscossione tributi di Noto non c'entra e gli accordi sono stati fatti a livello regionale».
Fonte:
LaSicilia.it il 04-01-2003 - Categoria:
Cronaca