PORTOPALO - Un anno fa, in seguito ad un nostro servizio giornalistico, furono avviati dei controlli, a cura di carabinieri e polizia municipale,nella zona di Scalo Mandrie, dove si trovano le antiche «Casuzze» dei pescatori. Gli aspetti sottolineati erano due: la regolarità delle pozze imhoff e la destinazione d'uso degli immobili. Ieri ci siamo recati al comune per verificare, un anno dopo, come stanno le cose. «Intanto chiamiano le cose con i loro nomi - dice Emanuele Marino, dell'ufficio tecnico - e quindi diciamo che si tratta di magazzini e non di casette». Una sottolineatura che è tutt'altro che casuale. Già l'anno scorso infatti era emerso che tutte le strutture erano adibite a magazzini e che al comune non risultava alcuna domanda per modifica della destinazione.Eppure alcune di queste strutture sono date in locazione a turisti nel periodo estivo. L'inchiesta intanto è ferma. All'ufficio tecnico comunale la lentezza è una regola non scritta ma vigente da decenni.

«E' inutile buttare la croce addosso a questo ufficio - aggiunge il geometra Marino - poichè siamo sommersi di lavoro e di incombenze ma il personale a disposizione è quello che è, cioè insufficiente». Gli interrogativi sollevati nell'agosto dell'anno scorso restano attuali ed inoltre bisognerebbe verificare se sia regolare l'occupazione di parte dell'area antistante le costruzioni, visto che in alcune foto risalenti a parecchi anni addietro le «casuzze» vengono ritratte senza verande annesse. Domande semplici che necessiterebbero di una risposta che non può non scaturire da controlli da parte delle autorità competenti. «Prima o poi - aggiungono dall'ufficio tecnico - si dovrà regolamentare quella zona». Già, prima o poi.

Sergio Taccone