PACHINO - Situazione estremamente frammentata e zeppa di contraddizioni, all'interno della Cdl pachinese. Giovedì sera ennesimo vertice ed ennesima marcia indietro. Dopo l'accordo provinciale che ha sancito l'unità sulla carta del centrodestra sotto le insegne di un sindaco che spetta a Forza Italia, An, dopo aver dato il placet a Bonaiuto, è tornata a riunirsi con il partito azzurro. Alla destra però non piace il candidato forzista Quartarone, unico esponente spendibile dai forzisti data l'indisponibilità di Sultana ed il veto sempre di An di Greco. Disponibilità invece da parte di Forza Agricoltori ad appoggiare la candidatura Quartarone, ma a patto che la Cdl si presenti unita alle elezioni. Date le discordanze dunque Iacono ed il resto della compagnie agricola hanno al momento abbandonato il campo. È certo però che una consistente parte forzista, contro le volontà provinciali, ha sancito un preciso accordo per condurre una campagna elettorale insieme al movimento agricolo. Altro significativo enigma è l'identità dell'Udc e chi rappresenti il partito di Casini. Giovedì gli esponenti centristi sono stati convocati per un vertice siracusano dall'esponente provinciale Carmelo Fileti.

Mentre però il partito discuteva al suo interno per decidere il da farsi e circa l'adesione possibile all'esponente civico Bonaiuto, altri esponenti partecipavano (sembra a titolo personale) al vertice con il resto della frammentatissima Cdl. “Ho illustrato ai vertici provinciali, -ha dichiarato Sebastiano Campanella fino a qualche giorno fa coordinatore dell'Udc insieme a Maurizio Veletta- la situazione politica pachinese, in maniera chiara e senza giri di parole. La Cdl oltre che con il centrosinistra deve fare i conti anche con un centro civico appartenente all'area di centrodestra molto forte”. Il problema a questo punto è capire chi rappresenti l'Udc. A rigore di logica gli interlocutori dei vertici provinciali dovrebbero essere legittimati a fare le trattative in nome e per conto del partito centrista.

Sa.Mar.