PACHINO - Solenne cerimonia ieri in piazza Vittorio Emanuele e nella frazione di Marzamemi per la ricorrenza della festa delle Forze Armate. Una corona di alloro è stata deposta dalle autorità civili e militari ai caduti in guerra. Il primo cittadino Giuseppe Campisi, accompagnato dal suo vice Sebastiano Zocco e dall'assessore Andrea Ferrara hanno deposto la corona ai piedi dei monumenti in onore ai caduti per rendere omaggio alle giovani vittime della guerra ed onorarne la memoria. Alla cerimonia erano presenti anche i rappresentanti della varie autorità militari.
Come sempre piuttosto emozionante la cerimonia, attesa da molti cittadini presenti in piazza Vittorio Emanuele a Pachino. Tutti hanno assistito in religioso silenzio alla deposizione della corona che è stata appoggiata sulla ringhiera del monumento ai caduti che nei suoi rivestimenti in marmo ha incisi i nomi dei militari pachinesi partiti in guerra e che purtroppo non hanno più fatto ritorno in città. Identica cerimonia è stata ripetuta intorno alle 11,30 nella frazione di Marzamemi di fronte alla lapide affissa nella facciata del palazzo di Villadorata. Anche qui sono impressi i nomi di quanti, abitanti nell'antica frazione, persero la vita in guerra. La cerimonia e lo squillo della tromba che rendeva gli onori ai caduti hanno attirato anche nella piazza della piccola frazione tanti cittadini che hanno partecipato commossi al momento di raccoglimento. La cerimonia del 4 novembre viene ricordata ogni anno con molta commozione soprattutto dalle persone anziane che ricordano le brutture del conflitto bellico e che forse più degli altri riescono ad apprezzare il momento di benessere attraversato dalla società moderna che spesso rimane indifferente di fronte alla storia di solo mezzo secolo fa.
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 05-11-2007 - Categoria: Cronaca
Ci si ricorda di chi ha dato la vita in guerra per la Patria soltanto il 4 novembre. Durante tutto l'anno, però, non ci si ricorda di far restaurare quella lapide di Marzamemi in cui i nomi dei caduti sono ormai illegibili.
Si prega voler provvedere.
Pasquale Aliffi