Cerimonia in via Vittorio Emanuele per ricordare tutte le vittime in Iraq
PORTOPALO - Si è svolta ieri in via Vittorio Emanuele, nei pressi della lapide che ricorda i caduti italiani nelle due guerre mondiali, la cerimonia in onore delle diciannove vittime (soldati, carabinieri e civili) cadute in seguito all'attentato terroristico della scorsa settimana al quartier generale italiano in Iraq. Presenti tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine: marina militare, carabinieri, aeronautica, polizia e vigili urbani. La cerimonia, che doveva svolgersi domenica, è stata rinviata di un giorno per una migliore organizzazione, consona alla gravità dell'evento. Il corteo è partito da via Tasca e dopo aver attraversato il centro cittadino si è fermato nelle immediate vicinanze della lapide dei caduti. Alla commemorazione, organizzata dalla comunità parrocchiale San Gaetano, si è registrata una buona partecipazione di cittadini ed erano presenti anche dei carabinieri in congedo dall'arma.
Il sindaco Fernando Cammisuli ha ricordato l'importanza di valori come la pace e la fratellanza tra i popoli, in riferimento alla missione italiana a Nassiriya.
Attimi di sincera commozione si sono registrati al momento della lettura dei nomi delle diciannove vittime in Iraq cui ha fatto seguito l'elenco dei portopalesi che sono caduti nei due conflitti mondiali. Quasi a stabilire un ponte tra il passato e il presente. "Una cerimonia sobria come si deve in occasioni del genere - ha affermato il parroco di Portopalo - poiché è giusto ricordare questi nostri militari e i civili che sono morti in una missione di pace". Più di una riflessione è stata fatta sui rischi cui va incontro la comunità internazionale sotto la costante minaccia del terrorismo mondiale. Fortunatamente nel corso della cerimonia non si è registrato alcun intervento che si sarebbe potuto ricondurre a speculazioni di natura politica. Il minuto di silenzio in onore dei morti in Iraq, fra i quali sei siciliani, è l'ultimo frammento di un pomeriggio di riflessione e preghiera.
S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 18-11-2003 - Categoria: Cronaca