PACHINO - «Ennesima gravissima gaffe a danno del prodotto più importante per la nostra economia: il pomodoro di Pachino». Il direttore del consorzio Igp «Pomodoro di Pachino» alza la voce dopo le affermazioni pronunciate a «Bonta loro», programma di Rai 1. «Un noto presentatore è giunto, equivocando sui termini, a conclusioni totalmente destituite di fondamento, - dice Chiaramida - attraverso un uso improprio di nomi geografici, nomi di prodotto, confondendo fatti e circostanze e diffamando gravemente il nostro pomodoro e l'economia locale».
La cosa più grave, per Chiaramida, riguarda la frase sulla distribuzione del pomodoro Pachino «controllata - è stato detto - dalla criminalità organizzata» e che «i produttori sono obbligati a conferire il pomodoro a 50 centesimi al chilo» e soprattutto che «il pomodoro Pachino viene prodotto in tante parti d'Italia». Il Consorzio non ci sta: «L'episodio, l'ultimo di una lunga serie, è stato caratterizzato da un'inaudita violenza, al punto da indurre il protagonista di questo grave incidente a esortare il pubblico a non comperare il nostro prodotto. È facile immaginare - prosegue Chiaramida - i gravi rischi che l'allarmismo di questi messaggi può produrre sulle già difficili dinamiche di mercato attuali. Abbiamo l'obbligo di contrastare la disinformazione». Per il deputato regionale regionale Roberto de Benedictis «quanto affermato è senza riscontro negli stessi atti giudiziari» mentre il collega Enzo Vinciullo parla di «frasi demenziali, frutto di avversione verso la Sicilia».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 05-02-2011 - Categoria:
Cronaca