Ciak in terra di Sicilia

Ciak in terra di Sicilia Tra pochi mesi comincerà a girare il suo primo film. Per Gian Paolo Cugno, trentasettenne regista pachinese che da un decennio vive e lavora a Roma, quello attuale è un momento ricco di progetti che stanno trovando definizione ma dei quali preferisce non parlare, specialmente per motivi contrattuali. "Si, ci sono parecchie cose che sto definendo, a partire dal mio primo lungometraggio. - afferma il cineasta pachinese - Al momento opportuno daremo tutte le comunicazioni del caso ed i dettagli necessari". Quello che si sa, al momento, è che verrà girato in Sicilia, molto probabilmente nel territorio compreso tra Pachino e Capo Passero. A fine mese inoltre ci sarà a Roma una conferenza stampa dove verranno illustrati i passaggi, i luoghi ed i tempi per le riprese. "Ho girato molto per vedere dove effettuare le riprese del film - dichiara Gian Paolo Cugno - ma al momento non posso dire altro". Di recente lo abbiamo visto alla prima edizione del "Cortopalo", il festival del cortometraggio svoltosi a Portopalo a fine agosto, dove ha presentato "Il volto di mia madre", un cortometraggio molto apprezzato dal pubblico e già premiato in Francia. La storia di Peppe, ormai anziano, che in tenera età ha perso la madre e la vista in un incendio e che crescerà aiutato dall'amico Giorgio che lo aiuterà a ricercare il volto della madre. Gian Paolo Cugno, che ha all'attivo anche la pubblicazione di due romanzi, parla del successo del "Cortopalo Film Festival", manifestazione che va ad arricchire l'offerta culturale in uscita dal comprensorio Pachino-Marzamemi-Portopalo di Capo Passero.

"Di sicuro possiamo dire che il festival di Portopalo ha avuto un grosso successo, frutto di una formula vincente, apprezzata dal numeroso ed attento pubblico presente in piazza nel corso delle tre serate, con larga prevalenza di persone non locali. E questo è un dato ancora più significativo. La qualità dei corti presentati è stata molto buona così come il lavoro svolto dall'organizzazione artistica e dall'amministrazione comunale portopalese che ha saputo portare un appuntamento di prestigio in questo territorio". L'analisi di Cugno, formatosi artisticamente all'Accademia Paolo Grassi di Milano, ribadisce il successo di questa rassegna e la bontà delle scelte dei competenti organi del Ministero dei beni e della attività culturali che ne hanno deciso il finanziamento. Su questo passaggio gli chiediamo la sua posizione alla luce delle recenti dispute post-festivaliere. Il regista pachinese, e lo sottolinea esplicitamente, non vuole alimentare ulteriori polemiche. "Ritengo le recenti diatribe leggere ed allo stesso tempo propiziatorie. A mio avviso è positivo il proliferare di festival nel territorio, in un momento che da un punto di vista culturale si presenta più che mai vivace ed interessante. - aggiunge Gian Paolo Cugno - Gli appunti di chi si considera, erroneamente, depositario, a Pachino, Marzamemi e Portopalo, delle manifestazioni cinematografiche e culturali mi fanno venire voglia di ridere, tanto più considerando che sino a qualche anno fa nessuno pensava, nemmeno lontanamente, di organizzare un festival del cinema in questi luoghi. Prima le piazze ospitavano eventi che nella quasi totalità dei casi presentavano profili artistici molto bassi. Adesso - sottolinea il regista di Pachino - il livello si è sicuramente alzato. La proliferazione di manifestazioni cinematografiche a Marzamemi e a Portopalo - conclude Gian Paolo Cugno - è dunque oltremodo virtuosa. I segnali, insomma, che arrivano da più parti, sono pienamente incoraggianti".

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 14-09-2005 - Categoria: Cultura e spettacolo

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