PACHINO - Dopo l'annuncio del sindaco di voler approdare all'Udc, il mondo politico pachinese riflette sul da farsi, e si interroga sui possibili sviluppi che la crisi politica subirà nei prossimi giorni. L'unico effetto certo è che l'iter della mozione di sfiducia ai danni del primo cittadino si è bloccata a quota 10 firmatari. A mancare le firme della stragrande maggioranza di Fi, pare per l'intervento di un onorevole che ha bloccato la decisione degli esponenti locali di sfiduciare Barone, e interrompendo in tal modo il processo di riunificazione della Casa delle libertà. Intanto gli iscritti dell'Udc si interrogano sulle reali volontà del sindaco di entrare a far parte del loro partito nonostante tutti e sei i consiglieri comunali abbiano apposto la firma in calce alla mozione di sfiducia. Indubbiamente la mossa del sindaco ha spiazzato quanti erano favorevoli a che la mozione arrivasse in consiglio. Il clima ora sembra essersi rasserenato, tanto che il primo cittadino nel fine settimana ha lasciato la città per recarsi in tutta tranquillità alla Bit di Milano per rappresentare al meglio Pachino tra gli stand turistici del val di Noto. La politica però non si è fermata, soprattutto nel partito centrista dove il primo cittadino dice di voler entrare. A tal proposito il coordinatore locale Nuccio Cicciarella ha dichiarato: "L'Udc, nonostante l'annuncio del sindaco sia stato improvviso ed inaspettato, è onorata di accoglierlo, e prende atto che finalmente l'amministrazione potrà uscire dall'ambiguità ed assumere il colore politico di centrodestra. Era esattamente ciò che volevamo. In questo modo la coalizione potrà sviluppare un progetto politico serio che guardi principalmente al rilancio dell'attività politico-amministrativa nell'interesse dei cittadini. Così come avviene nel governo nazionale, in cui si avvicina il momento delle riforme per il bene del Paese, anche nella nostra città l'amministrazione potrà sciogliere tante riserve e mettere in cantiere i tanti progetti che i partiti hanno preparato. Con un sindaco guidato dall'Udc questo paese potrà acquistare credibilità e diventare finalmente un paese moderno e modello per tutti.
Ciò non vuol dire che ci sarà un cambiamento nell'organico della giunta, -continua Cicciarella- anzi l'Udc mira a confermare la sua rappresentanza ed a rafforzarla con delle deleghe forti, dato che si conferma il partito leader della coalizione. A breve una locale commissione del mio partito composta dal presidente del locale circolo, dal suo coordinatore e dal capogruppo consiliare oltre che dal coordinatore degli enti locali si incontreranno con il sindaco Barone per i chiarimenti del caso e per avviare quel processo di integrazione del primo cittadino nel nostro partito che sicuramente richiederà tempi non proprio brevi prima che avvenga una adesione a pieno titolo. Sarò ben lieto, -conclude il coordinatore dell'Udc Nuccio Cicciarella- di accompagnare e guidare il sindaco nei vari delicati passaggi che dovranno essere compiuti e che sono di obbligo per una figura istituzionale che decide di entrare a far parte di una famiglia ben consolidata quale è il nostro partito". Intanto a breve dovrebbe tenersi una riunione tra i segretari politici locali della Cdl. "Ci incontreremo, -dice Cicciarella insieme a Rotta per An, Mallia per Rinascita e Santoro o Confalone per FI, al fine di stabilire i nuovi equilibri politici che dovranno crearsi alla luce dei nuovi eventi. Sono certo che adesso l'intesa sarà più facile da raggiungere". Ma le idee del coordinatore dell'Udc non sembrano collimare con i presupposti da cui parte FI. Il partito di Berlusconi infatti sembra orientato a voler mantenere il numero dei suoi rappresentanti in giunta, ed a garantire la pari visibilità anche ai partner di An. Secondo tale logica ad essere ridimensionata non sarebbe più Rinascita ma proprio l'Udc.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 17-02-2004 - Categoria:
Politica