Ciliegino al gusto di polemica

Ciliegino al gusto di polemica L'iniziativa di alcuni piccoli imprenditori locali di spedire insieme ai pomodori dei manifesti a lutto per annunciare «la dolorosa scomparsa dell'agricoltura pachinese» non è piaciuta a molti che considerano la provocatoria presa di posizione come negativa per il territorio e con conseguenze ancor peggiori rispetto alle problematiche già note. Per tutti prende posizione Gaetano Mancini, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Confcooperative. «Comprendo il problema e la grave situazione di malessere da cui si origina questa forma di protesta, -ha affermato Mancini- ma quella intrapresa non mi sembra la via più idonea per arrivare ad una soluzione del problema». Mancini si è soffermato a lungo sulla situazione economica che il settore agricolo attraversa. «Siamo in un momento di grave difficoltà economica, -ha continuato l'esponente di Confcooperative- e l'agricoltura, da sempre settore debole, soffre più degli altri. Capisco il reale stato di disperazione che ha originato l'idea di spedire insieme ai bancali di merci anche i manifesti a lutto. Tuttavia l'iniziativa mi trova fortemente contrario». La preoccupazione di Mancini è dovuta all'immagine negativa che giunge nei mercati del nord ed in quelli stranieri. Il messaggio ed il grido lanciato con il manifesto in maniera quasi provocatoria infatti rischia di destare sospetto ed insicurezza nei partner commerciali che potrebbero dunque dubitare della solidità dell'imprenditoria locale.

«Sono due gli ordini di motivi che mi spingono a giudicare in maniera negativa la clamorosa iniziativa: il primo motivo è che i prodotti dovrebbero sempre avere un messaggio positivo, messaggio diretto sia al consumatore finale che verso l'impresa della grande consumazione. In questo modo invece anche i partner più solidi delle aziende vengono scoraggiati. Il secondo motivo è che con il grido di sofferenza si chiede aiuto ai politici che invece non possono in nessun modo intervenire poiché le regole comunitarie sulla concorrenza lo vietano e perché i bilanci non sono in condizioni tali da garantire il supporto richiesto». Secondo il presidente di Confcooperative invece la soluzione ai venti di crisi è data dall'aggregazione delle quantità e dall'ottimizzazione della qualità. «E' necessario avere un progetto industriale, -ha concluso Mancini- e deve crescere la capacità di interrelazione con il consorzio Igp. Il futuro non può che passare dall'aggregazione di filiera».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 30-04-2008 - Categoria: Cronaca

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