PACHINO - Il Cinecircolo Baia delle Tortore, organizzatore del Festival internazionale del Cinema di Frontiera, passa al contrattacco e sporge querela per diffamazione pluriaggravata nei confronti dell'assessore Patrizia Tossani, rea di avere accusato, in pieno Consiglio comunale, l'organizzazione del festival di essersi appropriata di fondi pubblici erogati dal comune per finanziare l'evento, destinandoli ad attività private ed all'acquisto di beni che nulla avevano a che fare con l'organizzazione festivaliera. Ad ufficializzare la querela è stato ieri Turi Pintaldi, patron del festival di Marzamemi, accompagnato dal suo legale di fiducia, l'avvocato Goffredo D'Antona del foro di Catania e da Lino Quartarone, presidente del circolo Arci La Locomotiva. «E' necessario difendere la dignità e la reputazione non solo mia ma anche quella di tanti giovani che hanno collaborato alla buona realizzazione degli eventi. Le affermazioni dell'assessore Tossani in pieno Consiglio comunale sono state devastanti, gratuite e totalmente infondate, motivo per cui è necessario tutelare l'onorabilità ed il buon nome della nostra associazione e dei suoi componenti. Siamo stati presi per ladri, -ha continuato Turi Pintaldi- infangati con un preciso ed abietto scopo. Ora vogliamo che la verità sia ristabilita».
Sul piano strettamente giuridico è stato l'avvocato Goffredo D'Antona a scendere nei particolari della querela. «Abbiamo presentato una dettagliata e circostanziata denuncia che, peraltro, si inserisce in un contesto in cui chi di dovere era già in possesso di molti atti ed era a conoscenza dei fatti. Siamo in presenza di un assessore che, pur non essendo titolare della rubrica specifica, si arroga il diritto di fare accuse infondate in consiglio comunale, sapendo che lo stesso viene ripreso e diffuso dalla stampa locale. E ciò nonostante il sindaco e l'amministrazione non abbiano mai posto in essere un comportamento consequenziale all'atteggiamento tenuto di fronte all'assise municipale dall'assessore.
Ebbene, -ha continuato il legale- ciascuno ha un diritto di critica, specialmente se riveste un ruolo pubblico. Ma il suo comportamento deve poi essere concludente e bisogna dimostrare quello che si afferma. Noi vogliamo dare la possibilità all'assessore di dimostrarlo». Evidenziato anche il danno economico e socialmente rilevante legato al mancato finanziamento di un evento conosciuto ovunque e che forniva un apporto di natura culturale a tutta la zona sud ed in particolare alla città di Pachino. La ricaduta sul territorio, dal punto di vista economico del festival internazionale del cinema di Frontiera è infatti stata stimata in circa 3 milioni di euro. «Eppure, -ha commentato Pintaldi- la società non si è ribellata a questo grande torto subito. Per soli 15 mila euro si rinuncia ad una manifestazione che caratterizza una collettività. I nostri successi, quelli di 11 edizioni, sono ormai provati e non necessitano di ulteriori conferme. Ora, distrutto il cinema di Frontiera, toccherà a chi raccoglierà il testimone dimostrare quanto vale». Ufficializzato anche il divorzio tra il festival e Marzamemi, con la consapevolezza che, se fatta altrove, la manifestazione non avrà mai le stesse caratteristiche.
«La 12esima edizione è stata itinerante tra Vittoria e Catania, -ha concluso Pintaldi-. Tuttavia si è perso il senso di quello che era il Festival che è inscindibilmente legato a Marzamemi. Ciò che viene fatto altrove è un'altra cosa».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 30-01-2013 - Categoria:
Cronaca