MARZAMEMI - Prime conseguenze negative per i cittadini di Marzamemi sfrattati dal comune di Pachino e costretti ad assumere la residenza anagrafica a Noto. Dallo scorso 15 gennaio coloro che hanno ricevuto comunicazione circa il procedimento di verifica della loro residenza e si sono visti d'imperio trasferiti al comune di Noto, risultano ufficialmente iscritti nelle liste elettorali della città barocca. Ma il trasferimento coatto rischia di produrre già le prime conseguenze negative. Un cittadino residente nella frazione infatti si è visto negare l'accettazione di una pratica da parte di una finanziaria a causa dell'incertezza circa la propria residenza. Di fatto non si capisce ove il cittadino risieda di preciso né i rappresentanti della società finanziaria sono riusciti a rintracciarlo data la genericità delle indicazioni fornite dal comune. Il comune di Noto infatti non avrebbe fatto propria la toponomastica esistente nella frazione, e nei documenti rilasciati indicherebbe la residenza dell'interessato con una generica «contrada Spinazza», contrada che, pur vicina alla frazione, risulta separata nettamente dal borgo.
C'è inoltre chi avrebbe richiesto nuovi documenti al comune di Noto e si trova ad avere una doppia carta d'identità. La questione territoriale dunque, si sta rivelando un vero e proprio pasticcio. I residenti, (alcuni anche piuttosto anziani basti pensare che tra gli «sfrattati» ci sono persone nate nel 1920), dopo essere stati cittadini pachinesi per decenni e decenni, quest'estate saranno costretti a pagare persino le prestazioni della guardia medica turistica che prevede visite gratuite solo per i residenti. Mentre gli «sfrattati» risultano non residenti a Pachino per cui le prestazioni sanitarie saranno a pagamento come per i non residenti. E dire che, ironia della sorte, la guardia medica turistica della frazione di Marzamemi si trova ubicata nell'ex plesso scolastico e cioè in territorio di Noto, plesso che peraltro ospita anche il seggio elettorale della borgata, seggio ovviamente relativo a Pachino. «Ci consigliano addirittura di utilizzare i documenti vecchi per non avere problemi, - ha affermato Gianluigi Porzio, uno degli interessati dal trasferimento coatto- ma si tratta di un palese falso che ci costringono a commettere. E poi, -ha aggiunto- per quanto tempo potrà continuare ancora questo giochetto?». Tutti gli interessati comunque hanno chiesto un incontro con il commissario Rizza al fine di avviare l'iter che possa porre rimedio ad una situazione paradossale.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 14-02-2009 - Categoria:
Cronaca