Nell’ultimo anno sono nate in Italia oltre trentacinquemila imprese agricole a conferma della dinamicità di un settore che molti giovani scelgono perché offre indipendenza, creatività, innovazione e contatto con la natura". E’ quanto emerge da una indagine svolta sulla base dei dati Movimpresa nel terzo trimestre 2004 in occasione dell’incontro "Made in Italy: creativita’ d’impresa la ricetta dei giovani per lo sviluppo
Se il recente borsino delle carriere ideali tra gli universitari elaborato dal mensile Campus evidenzia che il sogno di aprire un agriturismo risulta preferito al posto di manager in una multinazionale esiste nella realtà un "esercito" di giovani che nel terzo millennio questo sogno lo ha realizzato: da chi ha creduto nella coltivazione e lavorazione di spugne vegetali per conquistare il settore della cosmetica e dei centri benessere a quello che ha scommesso sull'innovativo ice wine o vino di ghiaccio ottenuto da uve raccolte a bassa temperatura, dal creativo allestitore di decorazioni floreali per le sfilate di moda all'ambientalista che produce e commercializza latte utilizzando energia prodotta dai rifiuti organici degli stessi animali allevati in azienda. Si tratta solo di esempi di un patrimonio Made in Italy che - sottolinea la Coldiretti - può contare su quasi centomila giovani under 35 che hanno scelto di porsi alla guida di aziende agricole e che rappresentano la componente più dinamica dell’agricoltura italiana dove entro il 2013 la metà delle imprese vivranno, per motivi anagrafici, un cambio di conduzione. "Per rilanciare l’economia del Paese occorre puntare sulla creatività delle giovani imprese in settori come l’agroalimentare e l’artigianato che hanno costruito il successo del Made in Italy nel mondo e garantiscono sviluppo del territorio contro i rischi della localizzazione" ha affermato Giacomo Ballari delegato nazionale dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che "c’è la necessità per il sistema Italia di recuperare competitività con l’investimento nella creatività delle giovani generazioni senza continuare a puntare su settori maturi industriali che hanno dimostrato tutta la loro debolezza". "Si può innovare tornando alle origini e noi - ha continuato il delegato dei giovani Coldiretti - vogliamo ripartire dal territorio e dalle energie che esprime per costruire percorsi progettuali assieme ai rappresentanti di altre entità imprenditoriali per fare emergere le opportunità che, supportate da adeguate politiche, possono svilupparsi sui nostri territori per creare reddito e occupazione. "Come giovani - ha precisato Ballari - non possiamo che essere interessati al futuro e in funzione di ciò sappiamo che non possiamo ragionare per compartimenti stagni mentre serve un dialogo tra le parti sociali che sia funzionale allo sviluppo di tutta l’economia del Paese: una rete di imprese giovani diffusa sul territorio che crea sviluppo sostenibile". Alcuni strumenti legislativi che abbiamo profondamente sostenuto come la Legge d’Orientamento e le nuove politiche per lo sviluppo rurale, ci danno già la possibilità - ha concluso il delegato dei giovani Coldiretti - di creare sinergie tra i settori per far crescere in modo sano le imprese all’insegna del made in Italy, unico vero motore di competitività. Secondo un’indagine della Coldiretti le aziende agricole dei giovani under 35 possiedono, una superficie superiore di oltre il 54% (9,4 ettari rispetto alla media nazionale di 6,1), un fatturato più elevato del 75% (18.720 Euro rispetto alla media nazionale di 10.680) e il 50% di occupati per azienda in più. Inoltre le giovani leve della campagna hanno una maggiore propensione al biologico (3,7% delle aziende rispetto alla media nazionale di 2,1%) ma incontrano qualche difficoltà nell’acquisto del capitale terra che solo nel 54% dei casi è in proprietà rispetto al 74% della media nazionale.
LE IMPRESE AGRICOLE NATE IN ITALIA NELL’ULTIMO ANNO
NUOVE ISCRIZIONI
IV TRIMESTRE 2003 6.094
I TRIMESTRE 2004 9.838
II TRIMESTRE 2004 11.985
III TRIMESTRE 2004 7.584TOTALE 35.501
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Movimprese
I GIOVANI NELLE CAMPAGNE ITALIANE A FARE IMPRESA
(*)Numero di aziende 107mila (più di un quinto di quelle europee)
Conduzione femminile 25 %
Superficie media per azienda 9,4 ettari (oltre 54% in più della media nazionale)
Fatturato medio per azienda 18.720 (75% in più della media nazionale)
Numero di occupati per azienda 0,9 unità (50% in più della media nazionale)
Propensione al biologico 3,7% (rispetto al 2,1% della media nazionale)
Proprietà terra 54% (contro il 74% della media nazionale)
(*) età inferiore ai 35 anni
Fonte: Elaborazione Coldiretti su pubblicazione Eurostat
IDENTIKIT DEL GIOVANE IMPRENDITORE AGRICOLO
(Indagine interna su un gruppo di dirigenti dei giovani Coldiretti – età massima 28 anni)
Lavora in agricoltura per scelta e non per necessità e sceglie l’agricoltura perché consente di esprimere creatività in un rapporto con la natura. Ha un titolo di studio superiore, Diploma o Laurea, con preferenza crescente per quelli economici a scapito di quelli tecnici, ma giudica insufficiente la formazione scolastica. Dispone di un computer ed ha familiarità con INTERNET e tiene contabilità aziendale. Ha una elevata propensione all’investimento e all’innovazione, utilizzando risorse proprie. Ricerca forme di integrazione del reddito aziendale attraverso lo sviluppo di attività agrituristiche, di valorizzazione ambientale e di servizi alle imprese. Conosce almeno una lingua straniera, in prevalenza inglese. Frequenta corsi formativi extrascolastici di aggiornamento specialmente in gestione economica di impresa e su aspetti relativi all’impatto ambientale. E’ attento alle novità tecniche, frequenta Fiere e Convegni ed è aperto agli scambi culturali con diverse realtà imprenditoriali. Segue quotidianamente gli organi di informazione ed approfondisce la lettura su riviste specializzate e periodici. E’ impegnato nel sociale ma non ama la politica, spesso aderisce ad associazioni di volontariato. Trascorre il tempo libero conciliando l’impegno nel Movimento con momenti di svago al cinema, nei pub ed in discoteca e preferisce i viaggi turistici all’estero.
Fonte:
Greenplanet.net il 14-12-2004 - Categoria:
Economia