L’ Assessore Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali, Pagano, ha dichiarato, sulla rivista italiana “ Economy” del 26 gennaio 2006, a proposito delle trivellazioni petrolifere in Val di Noto, che “ non esistono vincoli di nessun genere nelle campagne desolate “.
Vogliamo rispondere in modo fermo e propositivo a questa affermazione gratuita dell’ esponente politico:
a)Vincoli ce ne sono e di vario tipo nelle zone interessate dalle ricerche; ( da un documento del 10 dic. 2004 prot. n° 9361 della Sovrintendenza di Siracusa testualmente” I territori sono interessati da un articolato regime vincolistico, derivante dall’ applicazione del nuovo codice dei Beni Culturali, decreto Lgs. N° 42/ 2004, che prevede all’ art. 136 vincoli diretti ed all’ art. 142 aree tutelate per legge, Riserve Naturali ed aree riconosciute Patrimonio dell’ Umanità dall’ apposita commissione UNESCO, nonché Siti d’ Interesse Comunitario.” Lo stesso Assessorato Beni culturali ed Ambientali, inoltre, nel decreto del 26 luglio 2000, dichiara “ il notevole interesse pubblico ed il cospicuo carattere di bellezze naturali e di singolarità geologica, sottopone a vincolo paesaggistico l’area comprendente la valle del Fiume Tellaro e dei torrenti Tellesimo e Prainito, della Cava Scardina, Cava Grande, Cava Lazzaro, Cava Croce Santa, Cava Scalarangio, ricadente nei comuni di Rosolini, Noto e Palazzolo Acreide” )
b)I meravigliosi paesaggi dell’ intero Val di Noto, le colline a cereali e foraggi, a carrubi, mandorli, olivi ed agrumi NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ESSERE DEFINITI “CAMPAGNE DESOLATE”, anzi sono stati paragonati a quelli dell’Umbria ed della Toscana. Infatti nel Val di Noto vi è una delle più alte concentrazioni al mondo di beni naturalistici ( Vendicari, Cavagrande, ecc. ), storico-archeologici ( Noto Antica, Castelluccio, Eloro, Finocchito, Mosaici del Tellaro, ecc. ), paesaggistici ed etnoantropologici ( antiche ville, masserie, trappeti, palmenti, regie trazzere, carrarecce, edicole votive, muri a secco, mulini ad acqua, ecc. ). Un patrimonio culturale di enorme valore che fa da cornice alle città inserite dall’ Unesco nell’ Heritage List.
Poiché consideriamo le “ esternazioni “ dell’ Assessore offensive ed estremamente gravi tanto più perché fatte proprio da un Assessore Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali che evidentemente non conosce i luoghi ( ma ancora più grave se li conosce ), riteniamo che, per sua coerenza, dovrebbe dimettersi.
Desideriamo, infine, ribadire che la Sicilia può e deve affrancarsi da dipendenze energetiche non pulite ed insicure, ma deve puntare sulle svariate forme di Energie Rinnovabili ( solare, minieolico, biomasse, idroelettrico, geotermico, ecc. ) come hanno fatto nazioni con meno sole e luminosità ( Austria, Germania, ecc. ), come prescrive la Comunità Europea e la Comunità Scientifica Mondiale da Kyoto in poi. Dobbiamo guardare all’ innovazione per l’ energia ed alla salvaguardia del territorio per avere un futuro durevole. Questa è la vera modernità.
Noto, 21 febbr. 2006
- Comitato per le energie rinnovabili e contro le trivellazioni gas/petrolifere in Sicilia.
di Red online
Fonte:
IsolaPossibile.it il 23-02-2006 - Categoria:
Cronaca