PACHINO - «Il ricordo di Mauro Adamo cade in un momento difficile e di grande impegno per chi ha condiviso con lui tante battaglie civili, sociali e politiche - afferma Sebastiano Mallia, coordinatore di Rinascita - e certamente la sua figura ci sprona a dare di più per quello in cui credeva». Appena tre anni fa, infatti, se ne andava per sempre Mauro Adamo, allora sindaco del Comune di Pachino. A ricordarlo sono i componenti del movimento civico Rinascita di Pachino, di cui Adamo fu tra i fondatori e animatori, un portatore di «sane utopie» come ebbe a dire uno dei tanti pachinesi che lo conobbero e lo apprezzarono. «Una Pachino a misura d'uomo, bella e ordinata - prosegue Mallia - e, in un'epoca contrassegnata da grandi tensioni ed epocali cambiamenti sociali, in un periodo di passaggio difficile per la nostra vita politica, l'esempio e le intuizioni di Mauro Adamo hanno ancora molto da insegnare». L'improvvisa scomparsa di Adamo interruppe una legislatura che fin lì era andata avanti non senza problemi e fibrillazioni di varianatura: nulla,insomma, che possa essere paragonabile a ciò che il paese vive dallo scorso luglio. Sintomo di una Pachino molto difficile da amministrare qualunque sia il colore politico della coalizioni che la guida.
«L'intuizione dell'uomo di cultura, dell'attento conoscitore della società in cui viveva, gli fece capire che il bipolarismo che stava muovendo i suoi primi passi non era la risposta alla domanda di buona amministrazione e di buona politica locale. - aggiunge Mallia - Le ideologie erano morte ma nascevano, già morte perché sempre ritornavano ad attingere all'acqua stantia dei vecchi pozzi, pure le post ideologie. «Come dimostra la storia di tanti personaggi locali e non solo, i partiti avrebbero vissuto una fase di profonda mutazione, in cui si sarebbero avviati a diventare contenitori spesso comunicanti, funzionali a perpetrare il protagonismo della vecchia classe politica, in fondo interessata all'ideologia come collante per aggregare e criterio per dividere». Mauro Adamo fu anche un attivista in campo sociale: l'Avis lo vide tra i fondatori. «Bisognava, per Mauro, creare una casa comune, una compagnia di uomini accomunati da un passato d'impegno sociale e civile, una realtà da cementare sul campo, per sfuggire all'inganno del bipolarismo e per mirare con decisione all'unica cosa politicamente necessaria, - conclude Mallia - i progetti e le cose da fare. Tante, purtroppo, in una Pachino ancora da costruire. Senza qualunquismo, che gli era estraneo».
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 22-04-2004 - Categoria:
Cronaca