PACHINO - Comune di Pachino sotto scacco per quanto riguarda la questione rifiuti. Dopo la richiesta, da parte della regione, di 2 milioni e 400 mila euro quali oneri dovuti per la gestione della discarica di Coste Sant'Ippolito, una nuova esosa richiesta è arrivata da parte della ditta Commercio e Finanza S.p.A quale concessionaria del credito vantato dalla ditta Dusty, la società di igiene ambientale che fino all'anno scorso gestiva il servizio rifiuti in città. La concessionaria del credito ha infatti avviato le procedure per ingiungere al comune di Pachino il pagamento della somma di un milione e 445 mila euro, credito vantato dalla Dusty per le somme riconosciute anche dalla giustizia amministrativa, per alcuni indici legati alla proroga del contratto di appalto. Su tale vicenda era intervenuto persino il prefetto che aveva nominato un commissario ad acta, Marinella Iacolare, che nel 2010 determinò che il comune di Pachino liquidasse alla Dusty la somma di «sole» 558 mila euro, cancellando così oltre 900 mila euro di debito in forza ai poteri conferiti al commissario. Ma neppure questa somma sarebbe stata pagata dal comune di Pachino a cui, nei giorni scorsi, è stato notificato un ricorso per decreto ingiuntivo per l'intera somma di un milione e 400 mila euro circa. La giunta comunale, onde evitare di pagare l'esoso balzello, ha deciso di resistere in giudizio, nominando l'avvocato Giurdanella del foro di Modica per resistere in giudizio e fare valere le ragioni della casa municipale.
Appare chiaro però che, nel caso in cui il comune dovesse risultare soccombente, la voragine legata all'affare rifiuti a Pachino, diventerebbe di proporzioni talmente ampie da diventare quasi incontrollabile. Peraltro, sull'ammontare del debito vantato dalla Dusty, il comune di Pachino ha avviato anche un procedimento di responsabilità davanti alla Corte dei Conti segnalando il funzionario che fece i conteggi certificando così il debito nei confronti della ditta che gestiva i rifiuti, debito poi ridimensionato dal commissario prefettizio. Anche in questo caso però, le responsabilità appaiono tutt'altro che chiare visto che il funzionario in questione ritiene di avere semplicemente utilizzato calcoli fatti materialmente da altri dipendenti che, sommati, arrivavano alla esosa cifra di oltre un milione e 445 mila euro. Insomma la gestione dei rifiuti a Pachino, si conferma un vero e proprio buco nero capace di ridurre sul lastrico le casse comunali.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 22-09-2011 - Categoria:
Cronaca