PACHINO - Sono stati messi in pagamento, nella giornata di ieri, gli stipendi dei dipendenti comunali relativi al mese di novembre. Con oltre 15 giorni di ritardo, la casa municipale ha autorizzato la Bcc di Pachino che funge da tesoreria comunale, a procedere al pagamento degli impiegati per ciò che riguarda le retribuzioni del mese scorso.
Tuttavia, sotto l'albero, il personale della casa municipale ha trovato una sgradita sorpresa. In ottemperanza al decreto Monti, l'istituto di credito, a quanti ritirano personalmente gli emolumenti, ha versato in contanti solo 950 euro e non l'intera somma spettante. La restante parte, infatti, è stata forzosamente canalizzata nei conti correnti bancari. Ciò è accaduto per coloro che avevano acceso, presso lo stesso istituto di credito un conto deposito o un conto corrente. Chi invece ha voluto prelevare l'intero ammontare del proprio stipendio, ha dovuto giustificare il motivo per cui prelevava un importo superiore a mille euro. Altri hanno invece preferito, onde evitare problemi per il futuro, accendere un conto corrente bancario nello stesso istituto che funge da tesoreria, non rimanendo ovviamente immuni al pagamento di bolli e spese di tenuta conto. La novità, più volte annunciata dai media nazionali, è stata dunque una sgradita sorpresa, poiché non si pensava a una immediata attuazione della manovra di «lacrime e sangue». In tanti inoltre non hanno digerito il fatto di dover giustificare il prelievo dell'intera somma apponendo firme e facendo dichiarazioni aggiuntive, visto che gli stipendi arrivano con oltre due settimane di ritardo e in un periodo in cui le spese aumentano in maniera esponenziale.
«Ci hanno praticamente annunciato che non pagheranno la tredicesima né lo stipendio di dicembre - ha affermato un dipendente comunale - e dobbiamo persino giustificare il motivo del prelievo dell'intera somma in contanti dello stipendio di novembre. Siamo letteralmente al paradosso». Ma la coperta stretta della liquidità comunale, appare restringersi ulteriormente. Da due giorni infatti i telefoni della casa municipale rimangono muti, almeno per le chiamata in uscita. La compagnia telefonica di riferimento ha infatti bloccato le utenze sia fisse sia mobili per problemi di carattere amministrativo che, tradotto in parole più semplici, significa morosità pregressa e bollette telefoniche non pagate. I telefoni, così come accaduto altre volte, continuano a funzionare per i collegamenti interni e per le telefonate in entrata, mentre per le telefonate in uscita, dirette o tramite centralino, risulta impossibile chiamare. Muti anche i telefonini cellulari di servizio in dotazione ad amministratori e funzionari. Nei giorni scorsi il problema della carenza di liquidità è stato anche al centro del dibattito politico. Per la maggioranza infatti, le difficoltà sono addebitabili alla mancata approvazione, da parte del Consiglio comunale, degli storni di bilancio, ossia gli aggiustamenti sui conti ottenuti spostando somme da un capitolo all'altro. Per l'opposizione invece, la mancata approvazione degli storni non c'entra nulla.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 15-12-2011 - Categoria:
Cronaca