Comune vicino al dissesto

Comune vicino al dissesto PACHINO - Si fa sempre più minacciosa l'ombra del dissesto economico al comune di Pachino. Lo stato delle casse municipali, da tempo precario, rischia di aggravarsi sempre di più a seguito di una nuova tegola economica che potrebbe abbattersi sulle asfittiche risorse dalla casa municipale. La Dusty, l'azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha infatti vinto un ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo (ultimo grado di giudizio per le questioni inerenti alla giustizia amministrativa) che sancisce l'obbligo per il comune di versare nelle casse dell'azienda somme per ben un milione e mezzo di euro. La notizia, circolata nei giorni scorsi negli ambienti politici, non è stata confermata dall'assessore al bilancio e finanze Rosa, mentre l'assessore all'ecologia Giliberto non si è pronunciato sulla questione ritenendo necessario assumere maggiori informazioni in merito. Tuttavia il debito fa riferimento ad un contenzioso che da anni pende tra la Dusty e la casa municipale. Già durante la scorsa legislatura l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti richiese le somme dovute a seguito degli aggiornamenti del canone alla casa municipale che però rifiutò il pagamento ingaggiando un contenzioso giudiziario e riuscendo a spuntarla innanzi al Tar di Catania. La Dusty però non si è arresa, ed ha proposto ricorso al Cga ottenendo esito favorevole.

Il maxi debito riconosciuto dalla giustizia amministrativa si assommerebbe inoltre ad un'altra maxi spettanza dovuta ad un'altra ditta sempre in tema di rifiuti ma che gestisce la discarica comunale e che non sarebbe più intenzionata a pazientare in attesa dei pagamenti da ricevere. L'avvio delle procedure esecutive relative a questi grossi debiti, assommati alla emorragia di denaro che il comune è chiamato a sborsare per il trasbordo dell'immondizia nella discarica di Motta Sant'Anastasia e i numerosi impegni economici non assolti porterebbero inevitabilmente alla paventata dichiarazione di dissesto economico.

Anche la regolarità dei conti poi non sarebbe in ordine. Alla fine del 2007 infatti, sfruttando delle apposite previsioni normative, i conti pubblici non sarebbero stati messi del tutto in ordine tanto da suscitare le rimostranze di una parte del collegio dei revisori dei conti che inviò una lettera alla Corte dei Conti onde evitare le conseguenze di precise responsabilità che la giustizia economica avrebbe potuto sollevare nei confronti degli amministratori e degli organi di controllo. La stessa scelta fece il movimento Rinascita di Pachino che inviò un plico alla Corte dei Conti al fine di accertare eventuali responsabilità. L'eredità economica del comune di Pachino dunque sarebbe piuttosto pesante e rischia di gravare enormemente sui cittadini che potrebbero essere chiamati a saldare i debiti delle casse municipali.

Salvatore Marziano











L’Ente ha l’obbligo di legge di pagare i propri debiti



PACHINO - Il dissesto finanziario si ha quando un ente pubblico come un comune non è più in grado di assolvere alle funzioni ed ai servizi indispensabili o quando nei confronti dell'ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a fare fronte con il mezzo ordinario del ripristino del riequilibrio di bilancio né con lo strumento del debito fuori bilancio. Mentre per i privati c'è il fallimento, i comuni non possono fallire, per cui si adottano dei provvedimenti speciali. Un apposito organo nominato dal Presidente della Repubblica si occupa del passato redigendo un piano di estinzione con il quale viene azzerata la situazione patologica che ha creato il dissesto, mentre l'ente locale, con il suo consiglio eletto inizia una sua nuova vita finanziaria sgombra dal peso del passato. Tutti gli enti che dichiarano il dissesto devono provvedere con risorse finanziarie proprie, e l'ente dissestato ha l'obbligo di chiudere i suoi conti e di pagare i propri debiti. Per fare ciò la norma prevede la sospensione della decorrenza degli interessi sui debiti ed il blocco delle azioni esecutive. Gli enti inoltre hanno l'obbligo di rideterminare la loro dotazione organica collocando in disponibilità il personale in soprannumero, aumentare al massimo tutte le imposte, tasse, canoni e tributi, recuperare la base imponibile evasa totalmente o parzialmente, eliminare ogni tipo di servizio considerato non indispensabile, usare la massima celerità nella riscossione dovuta alle concessioni edilizie oltre che subire una rigida contrazione nei mutui con la Cassa depositi e prestiti. Il debito dovuto alla sentenza del Cga, non appena questa sarà notificata alla casa municipale, dovrà essere considerata un debito fuori bilancio e dunque passare al vaglio del consiglio comunale. Successivamente si dovrebbe procedere alla sua liquidazione. Bisognerà comunque appurare se la casa municipale e le ditte creditrici potranno trovare un'intesa sulle modalità di pagamento del debito e dunque se sussistono ulteriori margini per evitare la dichiarazione di dissesto, tenendo conto che gli avanzi di amministrazione pregressi si sono ormai esauriti.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 26-03-2008 - Categoria: Politica

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net