Apprendo che Peppe Giliberto, in evidente astinenza da altri più pertinenti argomenti, cerca di prenderla “larga”, ed attacca Rinascita per essersi schierata -a suo dire- con la Rosa nel Pugno e con quelli, afferma, che vogliono i pacs, con i no-tav, ecc.
Peppuccio nostro si sa, è adesso uomo di centro, dopo esserlo stato di destra (nasce in Alleanza Nazionale) e poi di centro sinistra (UdR e poi Udeur): basterebbe -credo- un invito a rivedere il proprio excursus politico a chiudere la sua improvvida discussione ideologica. Così come basterebbe, ad ogni persona di media intelligenza, dire che noi siamo stati e saremo sempre Rinascita, per capire da che parte sta la coerenza con le proprie appartenenze.
Ma, siccome non è nostro stile sottrarci -specie quando si puntano bersagli umani ben precisi- eccoci qui a chiarire la natura del nostro rapporto con lo SDI, una federazione che ci vede insieme e non certo fusi con quel partito. Che, come Giliberto saprà, è unito ai radicali da un patto elettorale per le nazionali che serve loro ad uscir fuori con deputati e senatori dallo sbarramento della legge elettorale nazionale: è un concetto che l’MPA dovrebbe conoscere bene, dal momento che, per superare questo sbarramento, si è federato con la Lega di Bossi e di quel ministro che ama portare vignette irriguardose sulla pelle.
Naturalmente non starò qui a dilungarmi su cosa abbia lui in comune -lui che si dice cattolico- con chi propugna l’idea di sparare cannonate alle navi degli immigrati ovvero celebra improbabili liturgie celtiche sulle rive del Po.
È evidente, infatti, che Lombardo ha un legittimo interesse politico-strategico ad allearsi con chi, fin’ora, è stato un oppositore dello sviluppo del Sud, accaparrandosi quasi tuttele risorse disponibili, mercè i buoni uffici del ministro Tremonti.
Dunque, se lo può fare l’MPA, credo possa farlo anche Rinascita, in vista di un progetto politico, di un obiettivo chiaro (che, a Pachino, credo manchi del tutto all’MPA, saltato da un fiore all’altro senza fin qui fermarsi del tutto), che è sempre lo stesso: lo sviluppo ed il progresso della nostra città mediante la valorizzazione delle sue risorse e dei suoi uomini.
Lo SDI ne avrà un vantaggio elettorale, perché lavoreremo per i suoi candidati alle nazionali ed alle regionali -dove non è affatto Rosa nel Pugno- mentre noi avremo referenti certi e precisi ai quali chiedere conto e non più gente che -adeguatamente premiata dal lavoro di Rinascita- ci convoca solo per comunicarci i suoi diktat su Pachino, senza neanche ascoltarci.
I contenuti, com’è ovvio, li detteremo anche noi e saranno intrisi di attenzione ai problemi concreti del territorio e della comunità.
Cose che mancano, fin qui, nelle dichiarazioni e negli attacchi di Peppe Giliberto.
Per il Coordinamento
Avv. Sebastiano Mallia
Fonte:
Rinascita di Pachino - Sebastiano Mallia il 25-02-2006 - Categoria:
Politica
25 Febbraio 2006
Pachino Promontorio: Rinascita MpA: dove stà la differenza. Un progetto condiviso dagli uomini di buona volontà
Io credo che le motivazioni di fondo, che muove questa discussione: sono molto produttive.
Perchè servono a chiarire "cose" che normalmente non si apprendono dai giornali.
Un approfondimento sulle controversie e divergenze e critiche politiche è sempre un momento creativo.
Io credo che Rinascita rappresenti,nel panorama locale,una intuizione che nasce e si sviluppa dal limite della rappresentanza e gestione politica della prima repubblica.
Che, poi, si è concretizzata con la presentazione alle amministrative nel 1993 di questo movimento.
Ora, a distanza di più di un decennio e dopo avere attraversato una fase incerta e molto triste per la dipartita di Mauro Adamo vediamo che questi valori, di cui Mauro era portatore, trovano un filo solidissimo di collegamento con il suo attuale segretario.
Trovo competenza ad altissimo livello.
Di cui mi pregio di essere amico.
Ma non tanto per una posizione acritica: ma esattamente derivata del processo contrario.
L'MpA,che riproduce, pari pari, le motivaziioni storiche di Rinascita di Pachino,ma nel 2006.
Credo ci sia una bella differenza...
Devo dire la verità, anche Giuseppe Giliberto, credo sia animato di buone intenzioni.
Ma a livello politico e di confronto cosi alto,com'è ovvio:ci perde.
Conviene,dunque,in alternativa: di confrontarsi sul programma e sulle cose concrete da fare a Pachino e per Pachino.
E sono sicuro che magari su quella prospettiva dell'autonomia,abbracciata recentemente da Giuseppe, come valore alto,ha magari le stesse idee di Rinascita per governare Pachino.
Io credo, che se si parte da un progetto concreto per Pachino,e ci si sposti dai grandi temi nazionali a quelli locali: non escludo che fra queste persone,Sebastiano e Giuseppe, si possano trovare, in futuro, a condividere scelte ed attuazioni per Pachino.
Io, fondo in fondo: me lo auguro!
Cordiali saluti, Spiros