Al Direttore Responsabile di Panorama
Ministero delle Politiche Agricole Roma
Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste Palermo
Ispettorato provinciale Agricoltura di Siracusa
Direttore responsabile Colture protette
Direttore Responsabile RAI Sicilia
É assolutamente falso, fuorviante e diffamatorio quanto dichiarato dai giornalisti di Panorama Francesca Falda e Giorgio Sturlese Tosi colpendo la dignità e la reputazione di un prodotto, il Pomodoro di Pachino, oltre alla dignità, reputazione e professionalità dei produttori del più famoso ed affermato pomodoro del mondo (Panorama del 03/11/2005).
Infatti, nella foga di denigrare molti prodotti tipici italiani DOP e IGP, apprezzati e conosciuti in tutto il mondo per le loro caratteristiche, hanno inserito anche
il celeberrimo Pomodoro di Pachino che deve la sua notorietà ed affermazione sul mercato e la conquista delle case e dei gusti del consumatore grazie alle sue caratteristiche organolettiche (sapore accentuato, elevata consistenza della polpa, lunga durata post raccolta con conseguente capacità di affrontare lunghi viaggi mantenendo pressoché inalterate le sue caratteristiche); caratteristiche organolettiche determinate da una serie concomitante di fattori pedoclimatici (luce che raggiunge a Pachino i livelli più elevati d'Europa, suoli sabbiosi e sciolti ed acque salmastre)
che trovano in un comprensorio ben definito della Sicilia orientale con epicentro il comune di Pachino in provincia di Siracusa ( e non Ragusa come erroneamente indicato nel suddetto articolo) che comprende i comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero per intero e Noto in parte, per circa i 90% in provincia di Siracusa ed Ispica in parte per circa il 10% in provincia di Ragusa.
In tale area delimitata si effettuano tutte le fasi di coltivazione, confezionamento e sigillatura con apposito bollino di garanzia.
I produttori dell'IGP Pomodoro di Pachino che hanno un ruolo fondamentale in tale processo perché sanno coniugare i sopraccitati fattori pedoclimatici con una particolare tecnica di produzione, sono strettamente legati ad un disciplinare di produzione a cui sono sottoposti con rigidi controlli da parte dell'Organismo di controllo riconosciuto ed autorizzato dal Ministero.
Da non confondere con altri pomodori chiamati genericamente ed impropriamente Pachino o Pachini che, pur essendo della stessa tipologia degli IGP pomodori di Pachino, presentano caratteristiche nettamente diverse perché coltivati in altre aree di produzione anche siciliani, ma anche campani, laziali, spagnoli e tunisini, come indicato dai giornalisti, che presentano caratteristiche organolettiche nettamente diverse dai veri pomodori di Pachino che invece sono contrassegnati da una marchio riconosciuto IGP e dal marchio di controllo del Ministero delle Politiche Agricole.
A partire dal 2002 è operativo il Consorzio di Tutela che ha il compito di tutelare e proteggere la denominazione dell'IGP Pomodoro di Pachino e perseguire legalmente chi commette degli abusi legati sia alla produzione che all'uso della denominazione; considerando che l'articolo ha creato e creerà una danno alla reputazione, alla dignità ed all'immagine del prodotto controllato, si riserva di adire le vie legali per diffamazione contro i sopraccitati giornalisti.
L'Associazione di Tutela dei prodotti Tipici di Pachino invece, operante dal 1997, ha iniziato già dall'anno scorso una campagna promo-pubblicitaria a cui aderiscono tutti i produttori dell'IGP Pomodoro di Pachino dal titolo:
"Il pomodoro di Pachino si coltiva solo a Pachino".
Fonte:
Salvatore Chiaramida il 22-11-2005 - Categoria:
Comunicati