Il risultato delle regionali, a Pachino come in altri comuni, ma a Pachino più che negli altri, ha chiarito un bluff che già alle nazionali si era scoperto. Nell’ultimo appuntamento elettorale esso è venuto fuori in tutta la sua dimensione. I partiti che hanno veramente sostenuto il progetto di Rita Borsellino, quelli sinceramente di centrosinistra, sono quelli che hanno costituito l’alleanza di Corrado Ruscica sindaco. Gli altri, presunti di centrosinistra, quelli che si sono riempiti la bocca di proclami e dichiarazioni di centrosinistra, si sono sgonfiati come era ed è nella loro natura. Il risultato numerico è sotto gli occhi di tutti, anche di chi non vuole vedere. Se non ci fossero stati i DS e la loro candidata Pina Ignaccolo, il centrosinistra a Pachino sarebbe svanito. Spiace, in questo caso, constatare come una forza quale la Margherita non abbia saputo stare neppure entro il limite della sopravvivenza. Ancor di più spiace constatare quanta distanza esista tra quel partito e il territorio e ciò alla luce della prospettiva del partito democratico del quale, probabilmente, solamente noi DS, e pochi altri amici, dovremo caricarcene l’onere e l’onore di costruirlo.
Queste gravi affermazione discendono da una considerazione più che amara, in un paese che ha espresso 8100 voti di preferenza, solamente 2500 di essi sono andati alla candidata locale, mentre la rimanenza dei voti, fatti salvi i voti della lista Uniti per la Sicilia, sono stati distribuiti a candidati lontani da Pachino e dai suoi problemi, con meccanismi clientelari e di pura e semplice compravendita di voti. Dove alcuni presunti partiti e movimenti di centrosinistra sono al soldo di meccanismi di uno squallido mercato dei voti, oppure non sono in grado di indirizzare correttamente il proprio elettorato, se è vero come è vero che a Pachino più della Margherita prende voti, ad esempio, Paolo Caruso di Forza Italia, stimato medico avolese, ben sostenuto da alcuni pseudo riformisti o ancora altri di cui vi risparmio nomi e cognomi.
Dobbiamo, allora, ribadire con amarezza come Pachino sia solamente una città in vendita, dove i propri cittadini si fanno comprare per pochi centesimi, magari anche oltre i limiti del codice penale. Dove difficilmente si riesce a far prevalere l’interesse cittadino su quelli personali, non vedendo, o non volendo vedere, stupidamente, come così venga riconfermata la definizione di Pachino quale territorio di conquista. Bene, noi riformisti veri, dobbiamo prenderne atto, tenerne conto nelle prossime settimane e soprattutto spingere al massimo per la nostra campagna elettorale, per il nostro candidato sindaco, Corrado Ruscica e dire la nostra nella prossima amministrazione comunale, cominciando dal superare il primo esame del 12 giugno e continuare, sotto la bandiera di Rita Borsellino e della sua guida politica, per determinare un’altra storia e un’altra Sicilia.
Pachino, 30/05/2006
il segretario politico della sezione
“A. Gramsci” dei D.S. di Pachino
(Salvatore Borgh)
Fonte:
Sezione A. Gramsci D.S. di Pachino il 30-05-2006 - Categoria:
Politica