Nel leggere le notizie sulla stampa, relativamente alle dichiarazioni del sindaco Barone, ci si convince sempre di più che il deficit di cultura e dignità politica, a Pachino, è veramente grave.
Affermare, infatti, che il polo di centrodestra a Pachino ha miseramente fallito, che i partiti del centrodestra locale non sono più in grado di rappresentare i cittadini, che l’avventura del novembre 2001 è stata completamente disastrosa, dovrebbe portare il principale protagonista della vicenda, ovvero l’attuale sindaco, a fare delle elementari e conseguenti scelte.
Dimettersi dall’incarico e, responsabilmente, lasciare decidere i pachinesi.
Altre e diverse decisioni non dovrebbero essere consentite. Sarebbero in contraddizione con tali pesanti dichiarazioni.
Invece, non soltanto si continua imperterriti a sconquassare il comune e portarlo sull’orlo del disastro finanziario, ma si volta lo sguardo verso la parte politica opposta, quella del centrosinistra, con una giravolta stupefacente e disgustosa.
Ma la memoria di costoro è così corta?
Hanno dimenticato i propri padrini regionali e nazionali?
Gli sponsor di FI, di AN e dell’UDC, Cuffaro compreso, che li hanno mantenuti in sella per 4 lunghi anni?
Quelli ai quali hanno quotidianamente richiesto protezione, interventi e finanziamenti, peraltro mai ricevuti?
Si potrebbe pure parlare di vera e propria ingratitudine.
Tralasciando, comunque, questo aspetto, di per sé penoso e squallido, la seconda parte della faccenda presenta risvolti inquietanti, da ricollegare alla mancanza di cultura politica che si denunciava prima. Dopo essere stati pienamente inseriti nel centrodestra, per tutto il mandato amministrativo, alla fine, quando sta per arrivare il redde rationem, ci si scopre di centrosinistra e si dichiarano “simpatie” per associazioni di chiara matrice di sinistra.
Nessuno può impedire a chicchessia di cambiare opinione e di manifestare le proprie emozioni per il campo politico avverso quello nel quale si è sempre militato, tuttavia indicare, come si è fatto, una conversione in blocco del sindaco e dei suoi collaboratori, assume il sapore di una rivendicazione di attenzione e di riconoscimento politico. Ma non bastano le dichiarazioni per appiccicarsi etichette di sinistra, ci vogliono i fatti e i comportamenti e sulla base di ciò si possono giudicare le posizioni politiche.
Noi, democratici di sinistra, non abbiamo la memoria corta e non abbiamo dimenticato le battaglie, spesso solitarie, che abbiamo condotto contro questo sindaco e i suoi collaboratori, di oggi e di ieri.Per conto nostro, per il rispetto che dobbiamo ai nostri militanti ed elettori, prima ancora che a noi stessi, non potremo sederci allo stesso tavolo con i maggiori responsabili dello sfascio amministrativo comunale.
La nostra ambizione è quella di creare un alleanza per Pachino, in un progetto politico di centrosinistra di lungo respiro che possa travalicare le stesse prossime elezioni comunali, per ricostruire la nostra città così come le spetta.E, sicuramente, in questo progetto non può esserci spazio per questi avventurieri.
Pachino, 13/11/2005
il segretario politico della sezione
“A. Gramsci” dei D.S. di Pachino
(Salvatore Borgh)
Fonte:
Sezione A. Gramsci D.S. Pachino il 13-11-2005 - Categoria:
Politica