Pachino, dalla notte tra il 18 e il 19 novembre 2005 è ufficialmente senza guida amministrativa e politica. E bisogna sottolineare il termine ufficialmente perché, di fatto, la nostra città è senza guida già da molto tempo. Sicuramente da quando è iniziato lo sconcio balletto degli assessori turnisti: oggi io, domani tu, dopodomani quell’altro e dopo si ricomincia il giro.
Si può, pertanto, affermare che nessuno è mai stato in grado di pilotare la barca comunale che, più tempo passava, più acqua imbarcava.
Non è dato sapere come abbiano impegnato il tempo i nostri pseudo amministratori viste anche le opere che, secondo l’ex sindaco Barone, sarebbero il fiore all’occhiello della sua amministrazione. A sentire il primo cittadino vantarsi di aver modificato i sensi unici e magnificarli come “risultato particolarmente significativo” veniva quasi da commuoversi.
Non si rendeva conto, inoltre, di elencare e rivendicare opere pubbliche, l’illuminazione artistica, i cortili, i PIT e via dicendo, che erano già state ideate e finanziate dalla precedente amministrazione di centrosinistra. Dichiarando quindi la propria mancanza di qualità e di quantità del proprio operato.
La causa comunque di questo grande e totale fallimento risiede, principalmente, nell’assenza di una vera idea politica alla base di questa grande ammucchiata di centrodestra di consiglieri e di assessori che hanno collaborato con il sindaco. Una deficienza aggravata dalle dichiarazioni del sindaco Barone. Quando dice che ha aderito all’UDC per puro calcolo aritmetico, quando dichiara fallito, giustamente, il progetto del centrodestra, quando fa intuire di avere già pronto il passaggio in un partito del centrosinistra e quando, ancora, con l’ennesima piroetta, annuncia al pubblico presente in piazza per ascoltare il suo commiato dalla cittadinanza, di avere solamente tentato il passaggio al centrosinistra, unicamente per bloccare la mozione di sfiducia, sancendo concretamente una marcia indietro. E, facendo riferimento alle dichiarazioni rese in consiglio comunale, dove aveva minacciato di dire chissà cosa, siamo rimasti delusi nell’ascoltare frasi vuote che non hanno chiarito un bel niente.
Un tourbillon di posizioni, rivelatrici di un’inconsistenza politica, che, probabilmente, lo hanno portato alla condizione di caos generale che, purtroppo, conosciamo. Facendo sbandare i vari consiglieri comunali sempre alla ricerca di un assessorato o di un incarico da spolpare. La paura dei pachinesi, che aleggiava tra i presenti in piazza, adesso, è se si ripresenteranno.
Se avranno l’ardire di riproporsi come rappresentanti del popolo e amministratori del bene pubblico. In un simile, disgraziato, caso, il paese non reggerebbe. Per fugare ogni dubbio, però, invitiamo il sindaco e i suoi sostenitori a presentarsi all’elettorato per verificare e ottenere un risultato proporzionale al lavoro svolto.
Ma guardiamo avanti, buttiamoci alle spalle questa meschina pagina politica e prepariamo una vera alternativa di governo.
I problemi del comune di Pachino sono tantissimi, dalla sanità pubblica che, nel nostro territorio, è fortemente penalizzata, all’agricoltura che vive momenti di crisi strutturali, al risanamento delle coste in prospettiva turistica, alla revisione degli strumenti di governo urbanistico della città, alla rete idrica e fognaria, interna ed esterna, in grave difficoltà, ai servizi comunali che necessitano di una forte riqualificazione, compreso il personale che li deve incarnare, al recupero dell’evasione fiscale e contestuale riequilibrio delle tariffe e delle imposte, al risanamento economico del comune che viaggia verso il dissesto finanziario, e l’elenco potrebbe ancora continuare.
Quello che è certo è che la prossima amministrazione si troverà davanti un lavoro enorme da svolgere, che non si potrà certamente esaurire nell’arco di 5 anni, e risulta necessario unire gli uomini e le risorse migliori del paese. L’Unione a Pachino, con tutte le sue forze, è già sulla strada giusta per preparare la soluzione. Oltre l’alleanza tra i partiti del centrosinistra che, anche se con varie sfumature, è fuori discussione già si percepiscono nella società pachinese segnali di richieste di attenzione e di coinvolgimento. Siamo più che certi che nell’ottica di un progetto politico di centrosinistra, che ha come obiettivo non solamente la prossima amministrazione comunale, ma anche e soprattutto il governo del territorio nell’arco del prossimo decennio, si ritroveranno realtà sociali, imprenditoriali e politiche che possono e debbono dare il proprio obbligatorio contributo.
La realtà in cui ci muoviamo, infatti, è molto complessa e articolata. Non ci dobbiamo nascondere le difficoltà che si dovranno affrontare. Si sente la necessità di una classe dirigente che prenda in mano il paese per diversi anni e lo guidi, veramente, verso orizzonti e approdi migliori. Sotto la guida di un candidato sindaco, avente caratteristiche squisitamente politiche e di partito, ma al contempo capace di tenere unita una grande alleanza democratica per la cittadinanza, noi democratici di sinistra, e sicuramente anche le altre forze dell’Unione, siamo pronti a scommettere tutta le nostre migliori energie.
Pachino, 24/11/2005
il segretario politico della sezione
“A. Gramsci” dei D.S. di Pachino
(Salvatore Borgh)