Dopo questa richiesta di dimissioni presentata da tantissimi Consiglieri Comunali al Sindaco di Pachino a soli 10 mesi dalla sua elezione, è l’intera classe politica pachinese ad uscire sconfitta da una situazione in cui a perdere più di tutti sarà soltanto il cittadino. Il Sindaco da parte sua, non contento di quanto sta succedendo nei suoi confronti, invece che prendere atto anche del suo fallimento politico sta cercando di confezionare un ribaltone di bassa etica e moralità offrendo ossicini alla minoranza (che si spera non accettino) che altro non sarebbe che un ulteriore sfregio all’elettore che ha votato una coalizione che via via si è completamente modificata non essendo più quella che la maggioranza dei cittadini ha scelto per provare a risollevare Pachino. Così come è lampante che si sono registrate gravi mancanze dei politici di maggioranza che dopo solo qualche mese, chiedendo l’impeachment del Sindaco, riconoscono l’errore di aver puntato, a loro dire, su di una persona sbagliata è altrettanto risaputo che difficilmente cambieranno le cose in futuro poiché il cittadino pachinese è abituato, purtroppo, a votare sempre allo stesso modo.
Analizzando quanto affermato e semplificando potremo dire che a Pachino, così come nell’ultimo ventennio, non cambierà nulla poiché se gli uomini che rappresentano la classe politica da sotto gli alberi della Piazza sono sempre gli stessi e se gli elettori verranno da questi sempre circuìti nel pretendere da loro i voti perché sono parenti, amici o soltanto perché hanno fatto loro qualche interessata cortesia, allora potremo affermare che Pachino è una città difficile da amministrare ed a prescindere dalle facce pulite che si conteranno nelle svariate liste elettorali, poi, alla fine saranno sempre loro, “gli impiegati della piazza” ad avere il sopravvento. Ed allora non si discuterà dei problemi reali dei cittadini: acqua, fognatura, strade rotte, abbattimenti di barriere architettoniche per disabili o sostentamento alle famiglie bisognose. NO! Il problema principale a Pachino sarà sempre lo stesso degli ultimi anni: Il potere. Il potere che si semplifica nella visibilità rispetto ad altri partiti, nella quantità di assessorati da pretendere e nella quantità di familiari da sistemare.
Il potere inteso come interesse di poltrona. Interesse di poltrona di chi offrendo di questi spettacoli ha fatto allontanare dalla politica la gente comune che magari avrebbe le potenzialità e le qualità per fare la vera politica, quella di lavorare al servizio dei cittadini e non la politica litigiosa o la politica delle lettere anonime in Procura contro gli avversari di cui gli pseudo politici pachinesi vantano primati.
(Naturalmente come in tutte le cose non bisogna generalizzare perchè anche a Pachino esistono politici che non si debbono sentire toccati da questo mio amaro commento) Per cambiare questo andazzo Pachino avrebbe bisogno almeno di uno o due anni di “coscienzioso” Commissariamento Regionale per poi andare a votare ma non come è previsto che si voti oggi ma cambiando l’organizzazione dei seggi elettorali. Oggi il cittadino si sente controllato nell’esprimere il proprio voto ed il sentirsi controllato fa si che la gente alla fine non voti come vorrebbe ma secondo le pressioni che subisce. Il voto di opinione va a farsi benedire e colui il quale farà del bene alla Comunità e non specificatamente al singolo, riceverà soltanto una pacca sulla spalla ed al massimo gli diranno: Bravo! Ma al momento opportuno non sarà ricompensato dagli elettori poiché loro sono stati male abituati alle ultime elezioni amministrative dove si sono sentite cose scandalose.
30/40 anni fa la campagna elettorale spesso veniva vinta da chi distribuiva più pacchi di pasta rispetto all’avversario politico. Ma se all’epoca il voto di scambio era in un certo senso giustificato dalla poca cultura e dalla fame di tante famiglie italiane, adesso, dopo 40 anni, da noi non è cambiato nulla. Rimane sempre la poca cultura della gente che si aspetta qualcosa in cambio del voto e, dall’altra, le pressioni del voto clientelare.
Per evitare tutto ciò bisognerebbe eliminare la conta delle schede nei seggi elettorali. Andrebbero sempre costituite le varie sezioni divise per residenza, dopodichè verbalizzare soltanto il numero dei votanti ed inviare gli scatoli sigillati tramite le Forze dell’ordine in un unico grosso centro di raccolta che farebbe la conta delle schede senza conoscere la provenienza ma sicuramente con un criterio univoco. Ma credo che a nessuno, soprattutto quelli eletti con i voti clientelari o peggio ancora con i voti comprati, venga voglia di far modificare una legge che oggi non rappresenta la libertà dell’elettore e quindi non rappresenta una legge democratica. Siamo nel 2007 ed è purtroppo vero che ancora in Sicilia e forse anche nel meridione d’Italia esista qualcosa di generalizzato che rende difficile il voto libero e democratico. Pertanto, ben venga quel politico che vorrà accettare questa idea e portarla nelle dovute sedi e ben venga il modo di votare senza condizionamenti, libero e democratico perché Pachino e non solo Pachino ha bisogno di un forte cambiamento e solo in questo modo, secondo il mio modesto parere, si potrà sperare di cambiare qualcosa.
Pasquale Aliffi – Presidente del Comitato Pro Marzamemi
Fonte:
Comitato Pro Marzamemi - Pasquale Aliffi il 23-04-2007 - Categoria:
Politica