Esprimere al prof. Fernando Cammisuli, a nome mio personale e di tutti i componenti del Movimento che rappresento, i più vivi e sinceri sensi della nostra solidarietà non è solo un passaggio voluto ed obbligato, ma un’impellenza pressante. Alla vicinanza verso chi, non dimentico delle proprie origini, decide di spendersi per la propria Città pur vivendo ed operando altrove, con senso alto della politica e della propria appartenenza, si uniscono -in queste ore in cui apprendo del vile gesto nei suoi confronti- sentimenti di sconcerto e di preoccupazione. Simili gesti, infatti, non solo minano la convivenza civile e la dialettica politica, ma stanno ad indicare che c’è ancora chi è convinto che –in mancanza di altri argomenti e di altre capacità- si possa condizionare l’avversario politico con la violenza, rimanendo però ben acquattati e nascosti. Ha ragione Cammisuli nell’accostare questa brutale vigliaccata alle editiones minores delle lettere anonime ed apocrife dei mesi scorsi verso la sua amministrazione, perché uguale è la matrice, il dna del gesto.
E gli siamo vicini ancor di più, apprendendo dell’alto valore affettivo del luogo che è stato dato alle fiamme: s’è trattato di uno sfregio alla memoria, prima che all’azione politica dell’uomo, a ciò che egli aveva fra le cose più care.
Un atto impolitico, insomma, proprio perché disumano.
Ma proprio questo, ne sono certo, spingerà il Sindaco di Portopalo a spendersi con maggiore impegno per la sua Città.
Chi non è in grado di convincere alla luce del sole, chi pensa di fare un falò dei sentimenti e dei ricordi pensando di annullare una persona, merita una sola risposta: la fronte alta e la visiera alzata, giorno dopo giorno, nell’impegno per la propria Comunità.
Per il Coordinamento
Avv. Sebastiano Mallia
Fonte:
Rinascita di Pachino il 26-09-2005 - Categoria:
Comunicati