Oggetto: Mostra Personale di pittura
Titolo: Omaggio alla Galleria Roma
Artista: Luciano Paone
Luogo: via Roma 52 96100 Siracusa
Apertura: 11 giugno 2005
Inaugurazione: Sabato 11 giugno ore 18,30
Periodo: 11-21 giugno 2005
Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato
Orari:
Dal martedì alla domenica 18,00 / 20,30
L’amicizia , l’amore per l’Arte, la condivisione dei valori, le discussioni del perché, del come, del quando: questi i sentimenti che Luciano Paone ha voluto esternare in questo quadro celebrativo sia per la Galleria Roma che prossimamente si trasferirà, sia perché immortala parte della vecchia generazione artistica siracusana, amici della Galleria (pittori, scultori, fotografi, poeti, scrittori ed amanti del bello).
L’espressività del colore
Solo a chi è abituato a vedere l’uso dei colori in modo convenzionale, l’opera originale sembra mancare di equilibrio cromatico. Vi sono dipinti particolarmente espressivi solo perché rompono con il colorismo tradizionale.
L’opera d’arte non nasce dall’applicazione automatica di prescritte regole compositive, se così fosse non ci sarebbe spazio per la libera invenzione che non è limitata solo alla tecnica o alla varietà del soggetto da rappresentare.
Per Luciano Paone il colore è una lettera maiuscola dell’alfabeto visuale che contribuisce a rendere originale il suo linguaggio e quindi il suo stile, uno stile semplice come semplici sono i suoi quadri e i suoi sentimenti.
Egli esprime tramite le tinte ed i toni le proprie impressioni di fronte ad un qualsiasi soggetto motivo di rappresentazione, sia esso una figura umana, sia una natura morta o un paesaggio. Nei suoi lavori non c’è spazio alcuno per il simbolismo. Tutto è chiaro, di facile e immediata lettura. Sensazioni cromatiche e reazioni emotive scaturiscono dall’uso personale della coloristica che con lui diventa un fatto soggettivo legato talmente al suo temperamento da permettergli di esternare stati d’animo diversi, di svegliare fantasia, di generare idee, di ”vedere” interiormente.
Egli elabora un proprio concetto del bello, agisce in modo personale nella scelta delle tinte, si costruisce un proprio codice di identità cromatica che ci consente di riconoscere le sue opere senza doverne leggere la firma. Ogni cosa è rivestita del suo colore, anche il sentimento.
L’accostamento audace del verde al rosso, “il suo verde, il suo rosso”, contribuisce a dare ai suoi dipinti più carica emotiva, a manifestare un suo stato d’animo, proprio come scriveva Van Gogh al fratello Theo:”mi servo del colore nel modo più arbitrario per esprimere maggior forza”.
Paone fa dello studio del colore una peculiarità della sua attività pittorica. Il suo pennello è teso a cogliere gli effetti emotivi e psicologici del contrasto cromatico. Il suo verde, il suo rosso, il suo arancione, originalmente accostati, si esaltano a vicenda, senza gradazioni di toni intermedi, il verde si fa più brillante, quel verde che non esitiamo a definire “verde paone” e che non ha alcun richiamo alla memoria collettiva del colore convenzionale percepito con ripetitiva tonalità.
Tramite il personale linguaggio , le sue nature morte acquistano più valore comunicativo che interpretativo. Esse parlano con la forma, con la loro luce, ma soprattutto con il loro colore.
La fedeltà alle cose semplici, una bottiglia, una brocca, alcune arance, dei limoni, è la dimostrazione che non è il tipo di soggetto dipinto a dare significato alle sue opere, ma l’espressività coloristica. Le sue nature morte vivono attraverso quel colore che riesce a distinguerle dalle rappresentazioni abituali dello stesso genere rivendicando la piena libertà creativa dell’autore.
Carmelo Tuccitto