PACHINO - Domani a Pachino sarà distribuito gratuitamente con La Sicilia il nostro free-press quindicinale «I Pachinesi», ricordiamo come prima che Pachino diventasse la città del pomodoro era 'a vignigna il sogno da coronare dopo un'attesa lunga un anno, il premio per lunghi mesi di fatiche e ristrettezze. Eccoci dunque a rievocare, con un interessante e coinvolgente articolo del nostro Rosario Ardilio, quei riti della vendemmia che la rendevano una vera e propria festa. Il nostro articolo di apertura rappresenta un'altra occasione per ribadire l'assoluta necessità e l'urgenza della creazione di un museo sulle nostre attività produttive tipiche. Tra gli altri argomenti proposti dal giornale c'è poi un ritratto, firmato da Valeria Drago, dell'ultimo mastro sellaio di Pachino, don Pippinieddu, per l'anagrafe Giuseppe Scibilia, che nella sua piccola bottega, la stessa da sempre, tiene ben conservati selle, frustini, finimenti. Non solo di cuoio, ma ornati per le parate delle feste come le bardature dei cavalli che tirano i classici carretti siciliani. In altre parole si tratta di un tuffo nella tradizione e insieme nella creatività di un artigiano-artista. In questo numero dei «Pachinesi» troviamo inoltre le consuete rubriche: «Cunti da una terra a tre punte», con un brano del giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso dedicato agli antichi proverbi, ricchi di spirito e di saggezza. Vi ricordiamo a questo proposito che chi volesse inviarci dei racconti d'ambiente siciliano da pubblicare sui nostri free-press può farlo scrivendo a melamedia@tiscali.it. Allo stesso indirizzo di posta elettronica potrete scrivere per inviarci le vostre foto o segnalarci fatti, temi, argomenti che vorreste trattati - o vorreste trattare voi stessi - su «I Pachinesi».
Altre rubriche che troverete nel numero domani in edicola sono poi «Un mondo difficile», di Carmelo Lazzaro Danzuso; lo spazio dedicato alla cucina, «La rivoluzione della caponata», curato da Monica Consoli; «Le vostre istantanee», curata dal fotografo Corrado Sciascia, che seleziona le più belle immagini scattate da voi lettori, e «C'era un ragazzo...», amarcord della beat generation siciliana del cabarettista Gino Astorina. Nei prossimi giorni, potrete trovare «I Pachinesi», sempre gratis, in alcuni punti di distribuzione in città e nel suo hinterland.
Fonte:
LaSicilia.it il 27-09-2003 - Categoria:
Cultura e spettacolo
E ancora prima era il paese ed il territorio del grano,della soda,dei caci(formaggio).
LA CRONOLOGIA STORICA DEL PACHINO PROMONTORIO
BREVE SINTESI PER UN CORRETTO INQUADRAMENTO STRICO GEOGRAFICO DEL PROMONTORIO...
La storia del Promontorio si perde nella storia del tempo remoto quando i primi abitatori erano i Giganti e le loro dimore erano attestate intorno al Burgio e Benuini. Poi nel periodo mesolitico e neolitico si hanno le stazioni di Corrugi e Calafarina(la grotta del fico non contiene nulla).I villaggi di Imacara e di Porto Ulisse di punta Castellazzo fanno da corona agli insediamenti di contrada Collo di Portopalo di Capo Passero e le antiche concerie del Murice per la porpora rappresentavano insieme alla coltura cattura del tonno le prime forme di economia locale del Promontorio.Torrefano ne rappresentava il faro per i naviganti che da Siracusa ed Eloro si recavano a Camarina e Malta. Era il tempo quando Siracusa ,potente città di origine greca, aveva esteso il suo dominio in tutta la sicilia sud orientale.Con le guerre puniche e l'intervento dei Romani si ha un lungo periodo di prosperità nell'area che oramai sicura alle incursioni dei Punici ne rappresentava il caposaldo della strategia di difesa del granaio di Roma. Sorgono, allora oltre agli insediamenti delle città anche le prime fattorie e ville per la produzione massiccia e lo sfruttamento del territorio,grano,caci ecc. I bizantini abili navigatori continuano la tradizione marittima ed un brevissimo intervento Longobardo contro i pirati ne attesta la presenza avanza con il porto omonimo dietro il collo e davanti allo scoglio maltese: Porto Longobardo.Con la decadenza dell'impero bizantino si assiste all'insediamento gentile e proficuo degli arabi che cominciano a strutturare il territorio in casali e a razionalizzare i sistemi di irrigazione e di razionale sfruttamento dell'agricoltura:Rutillini,Stafenna,Caddeddi, Bimmisca,Musolino,Calcicera,Benuini,Baroni,Burgio,s.Basilio,Maucini, strutturano insediamenti razionali per lo sfruttamento ulteriore della terra del Promontorio.Agli arabi seguono i Normani che strutturano e trasformano i casali in feudi. Poi il susseguirsi di dinastia spagnole,francesi,austriache e spagnole ne consolidano la struttura agraria sul modello dei feudi.
P.S.
I riferimenti bibliografici e i siti sono in totale rifacimento. In attesa si possono vedere i siti del Promontorio in questo sito(WWW.PACHINOGLOBALE.COM) alla rubrica arte e cultura.
Da Pachino per sempre. Cordiali Saluti Spiros.