PACHINO - "La burocrazia ha condannato a morte Giuseppina". È questa la triste sentenza per una giovane mucca color cammello di nome Giuseppina, di soli 13 mesi di proprietà della famiglia Ferrara. Nei giorni scorsi i veterinari dell'Asl insieme agli agenti dei Nas, il nucleo di antisofisticazione, nel corso di alcuni controlli, hanno emesso la triste sentenza. Giuseppina dovrà essere abbattuta perché la burocrazia ha le sue leggi e le regole vanno rispettate. Il suo torto è quello di non avere una provenienza certificata e ricostruibile. I suoi genitori infatti non erano registrati e la giovane vitella non ha la documentazione necessaria per poter essere iscritta negli appositi registri per gli animali. Ma Giuseppina è sana come un pesce ed ha superato senza alcun problema tutti i controlli sanitari. L'unico suo problema è quello di non poter dimostrare le sue origini di "mucca doc". I suoi padroni, i signori Ferrara, non sanno più a che santo votarsi per salvare il loro capo di Bestiame. "Per colpa di qualche veterinario troppo zelante, -hanno affermato- la nostra Giuseppina a cui siamo legati da un profondo affetto deve essere abbattuta. Abbiamo cercato di metterla in regola in tutti i modi, abbiamo chiesto le varie modalità di regolarizzazione anche ai responsabili dell'Asl ma tutti ci dicono che nel caso di provenienza non dimostrabile il capo deve essere abbattuto. Noi siamo disposti a tutto pur di salvarle la vita a questo animale perché, anche se è un animale, sempre di vita si tratta, e ci si chiede allora se debbano essere eliminati anche tutti coloro che non conoscono con certezza le proprie origini". I signori Ferrara hanno chiesto aiuto all'ENPA, l'ente nazionale di protezione animali di Siracusa. La responsabile Paola Giacchi ieri si è precipitata a Pachino.
"La legge del '98, -ha affermato- pur avendo delle finalità certamente condivisibili, in questo caso rischia di far commettere una barbarie indescrivibile. Non è possibile abbattere un capo sano e giovane solo perché i genitori della mucca non erano a loro volta registrati ed oggi, essendo morti, non è possibile certificare la provenienza della povera Giuseppina". La responsabile dell'Enpa ieri è stata dal sindaco Sebastiano Barone per chiedere di non firmare l'ordinanza di abbattimento dell'animale. "Ho avuto dal primo cittadino la disponibilità ad evitare almeno per il momento l'uccisione della mucca, -ha affermato. Barone però vuole una soluzione in tempi stretti e mi ha dato tempo fino a giovedì". In realtà l'ordinanza di abbattimento è già stata firmata. "L'hanno condannata a morte, -ha affermato il figlio del proprietario- e ci hanno già comunicato che la data di abbattimento è fissata per venerdì. Ma noi siamo disposti a tutto pur di salvare la nostra Giuseppina e se è necessario faremo le barricate. Lei, la povera mucca, è rimasta nella piccola stalla che la ospita insieme ad altri due capi di bestiame. Certamente non sa della triste sentenza emessa nei suoi confronti e rimane là, quasi incuriosita da tanto clamore attorno a lei. Guarda con i suoi occhioni ignara di ciò che la attende. "Ci riconosce, -ha affermato il suo padrone- sa che di noi si può fidare e noi la proteggeremo a tutti i costi". L'Enpa si sta già attivando per trovare una soluzione possibile tra cui l'affidamento allo stesso ente che potrebbe tenerla in custodia. È però necessario convincere il sindaco a revocare l'ordinanza di abbattimento, altrimenti venerdì Giuseppina sarà uccisa.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 18-05-2005 - Categoria:
Cronaca