PACHINO – Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale dei minorenni ha condannato a nove anni e sette mesi di reclusione il giovane di 17 anni che a Pachino, il 12 gennaio scorso, uccise a colpi di forbici Salvatore Cugno, 76 anni, titolare di un negozio di giocattoli. Il pubblico ministero aveva chiesto per l'imputato dieci anni di reclusione. Respinta la richiesta dell'avvocato Cataldi di riconoscere al giovane omicida un'infermità totale o parziale di mente. Le relazioni dei periti nominati dal giudice lo hanno infatti escluso.
Il giovane uccise l'anziano commerciante perché si era rifiutato di dargli del denaro. Lo aveva aiutato a scaricare un camion di merce e riteneva, probabilmente, che quella sua cortesia gli dovesse essere in qualche modo ripagata. Quando Salvatore Cugno gli disse che non gli avrebbe dato una lira il minorenne accecato dall'ira, afferrò un paio di forbici e colpì il commerciante. L'anziano ebbe la forza di reagire. Ma il diciassettenne non riusciva più a placare la sua ira. Infatti, prese una spranga e si accanì contro l'anziano, massacrandolo. Compiuto l'orrendo delitto, il giovane assassino scappò. Corse alla stazione e salì sul treno recandosi a Torino.
Lì abita un suo zio. Si aspettava che lo accogliessero, ma invece si sentì consigliare di tornarsene da sua madre a Pachino. A quel punto crollò. Sopraffatto anche dal rimorso per la terribile azione compiuta, si rivolse alla Polizia e confessò il delitto commesso. A Pachino, ad ogni modo, gli investigatori erano già sulla pista giusta. Del giovane che aveva aiutato il commerciante a scaricare la merce il pomeriggio del delitto avevano saputo e lo stavano cercando.
Fonte: La Gazzetta del Sud On Line il 06-11-2002 - Categoria: Cronaca