Le contrade balneari poste nelle vicinanze di Pachino ma che appartengono formalmente a Noto si sono presentate nel peggiore aspetto possibile a quello che è stato il primo vero weekend estivo della stagione turistica. Lo stato di degrado in cui versano i luoghi prossimi a Spinazza, Isola Blu, Reitani e San Lorenzo, cioè tutte le zone frequentate da pachinesi o da turisti, non ha mai raggiunto situazioni così gravi dal punto di vista igienico. Da giorni i contenitori della spazzatura non vengono svuotati ed i punti in cui sono sistemati i cassonetti chiamati forse ironicamente "Isole ecologiche" traboccano di rifiuti. Nella maggior parte dei casi le buste di plastica sono ammonticchiate all'esterno dei cassonetti già stracolmi. Spesso ai lati dei contenitori ci sono anche dei rifiuti ingombranti, e cioè vecchi elettrodomestici, mobili, materassi in disuso e quant'altro si possa immaginare. L'odore nauseabondo emanato dai cumuli di immondizia può essere percepito a grande distanza dalla così dette isole ecologiche, ed i posti risultano inavvicinabili oltre che per il cattivo odore, per la presenza di cani randagi che rovistano tra i resti in cerca di cibo. Il fetore è dovuto certamente ai rifiuti che rimangono per giorni al sole tanto che spesso dai cassonetti escono rivoli di liquami dovuti ai processi di decomposizione che normalmente avvengono nelle discariche in maniera controllata e con i dovuti accorgimenti per evitare l'inquinamento ambientale. Là dove i cumuli hanno raggiunto quantità enormi taluno ha ben pensato di appiccare il fuoco trasformando quelle che normalmente sono delle tranquille e gettonatissime località balneari in vere e proprie discariche fumanti a cielo aperto. Appartiene certamente alla fantascienza pensare che i cassonetti almeno due volte a settimana dovrebbero essere lavati e disinfettati.
Il fenomeno inoltre non è limitato a singoli posti, ma è generalizzato, e ciò testimonia che il problema sta nel ritiro della spazzatura da parte della ditta che gestisce il servizio. Una conferma di ciò arriva anche da alcuni abitanti che parlano apertamente di boicottaggio del turismo nelle nostra zone aggravato dalla mancanza di igiene. Eppure i proprietari delle case utilizzate solo in estate, sono costretti a pagare per intero Tarsu. Il regolamento del comune di Noto infatti non prevede alcuna riduzione per le abitazioni estive come invece fanno molti comuni tra i quali anche Pachino. Alla tariffa piena dunque non corrisponde un servizio pieno, e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 21-06-2005 - Categoria: Cronaca