Sono stati prorogati fino al 30 settembre i termini di scadenza per la presentazione delle domande di ammissione al contributo per l'ammodernamento dei pescherecci. La notizia viene riferita dal parlamentare regionale Giancarlo Confalone dopo la ratifica del relativo decreto da parte del ministero per le Politiche Agricole e Forestali. A poter accedere ai contributi sono i proprietari di imbarcazioni o gli armatori i quali, però, devono presentare anche il consenso da parte del proprietario del natante. Le istanze devono riguardare pescherecci che siano regolarmente iscritti nel registro delle navi da pesca della Comunità da almeno cinque anni ed in esercizio di pesca da almeno tre, senza che questo comporti aumenti sulla capacità dell'imbarcazione in termini di stazza e di potenza. In particolare il sostegno previsto dal ministero dovrà interessare lavori per il miglioramento della sicurezza della qualità sanitaria del prodotto, delle condizioni di lavoro e di vita a bordo, ma anche l'applicazione di tecniche di pesca più selettive e la dotazione del sistema di controllo pesca. Confalone spiega però come sia ammissibile un lieve aumento della stazza del natante, ma solo se finalizzata al conseguimento delle finalità precipue del decreto stesso.
In ogni caso l'ammodernamento deve escludere l'aumento delle sforzo di pesca, non deve prevedere l'incremento del volume sotto il ponte principale né quello destinato alle stive di pesce o agli attrezzi di pesca, né tanto meno deve essere stata interessata da precedenti aumenti di stazza o aver usufruito di altri contributi pubblici da almeno cinque anni, a meno che i precedenti sostegni non abbiano interessato altro genere di interventi. Per poter accedere all'erogazione del contributo occorre che le condizioni di base siano certificate da un organismo di classifica riconosciuto. Il peschereccio non deve risultare in disarmo da più di dodici mesi e qualora si trattasse di un natante di oltre ventinove anni, deve anche essere attestata la validità tecnica ed economica dell'iniziativa attraverso, anche in questo caso, di certificazione da parte di organismo preposto e riconosciuto a livello europeo. Nel documento del parlamentare regionale viene anche spiegato che la partecipazione minima del proprietario (o armatore) è pari al 60% della somma necessaria per i lavori di ammodernamento.
m. t. g.
Fonte: LaSicilia.it il 11-08-2005 - Categoria: Economia