PACHINO - (Salvatore Moncada) Il Comune si è già attivato per richiedere lo stato di calamità naturale e aiutare le aziende agricole. È questo quello che ha riferito ieri mattina il vicesindaco Raffaele Controscieri. «Stiamo aspettando le valutazioni dei tecnici dell'ispettorato agrario – ha detto Controscieri – che dovranno effettuare una stima sui danni subiti dalle aziende. Dopo invieremo le nostre valutazioni alla prefettura che poi deciderà sul da farsi». Secondo l'esponente di giunta la situazione, almeno quella viaria, è tornata alla normalità. «I danni ammontano a poco più di 10 mila euro – ha detto ancora il vicesindaco – i problemi maggiori, escluso il settore agricolo, riguardano le contrade Chiappa e Granelli, dove ci sono ancora casa e villette letteralmente sommerse dall'acqua mista a fango. Tuttavia – ha detto ancora l'assessore ai servizi sociali – le squadre dei pompieri e della protezione civile sono all'opera per ripristinare la normalità».
Il vicesindaco ha anche aggiunto che il Comune ha avuto man forte da parte della Provincia che è intervenuta con i suoi tecnici. Intanto a mobilitarsi è anche la deputazione regionale siracusana. «Un tuo tempestivo intervento è assolutamente necessario per dare risposte sia alla popolazione che alle numerose aziende colpite dalle calamità naturali» scrive il parlamentare del Pd Bruno marziano in una missiva indirizzata al presidente della Regione, Raffaele Lombardo. «Molte aziende agricole hanno visto compromessa la stagione agraria – ha sottolineato Marziano - e in alcuni punti addirittura la furia dell'acqua ha travolto persino delle serre nuove con un sguardo raccapricciante». Il deputato del Mpa Pippo Gennuso invece punta il dito contro il presidente della provincia Nicola Bono e la sua giunta. «Nell'interesse del territorio Bono dovrebbe rassegnare le dimissioni - ha detto il parlamentare regionale -. Sono arrivate le prime piogge autunnali ed i comuni di Rosolini, Pachino, Noto e Portopalo, sono andati in tilt». Gennuso ha poi aggiunto: «Bastava pulire i canali di gronda delle acque piovane. L'avevo detto in tempi non sospetti che questa amministrazione provinciale non è in grado di governare. La Provincia, anziché pensare al cavalcaferrovia di Rosolini, che rimane un'opera inutile e dispendiosa, sollecitata dai soliti "predatori", dovrebbe pensare a quelle emergenze che noi dell'Mpa abbiamo più volte denunciato. Bastava essere più accorti per evitare il disastro di questi giorni».
Fonte:
gazzettadelsud.it il 05-11-2011 - Categoria:
Politica