I comuni costieri della provincia di Siracusa sono maggiormente a rischio di dipendenze da droga e internet, mentre a Portopalo pare sia più marcata la dipendenza da alcol. Questo il quadro, estremamente sintetico, che scaturisce da uno studio commissionato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) relativo alla provincia di Siracusa. Lo studio è dell'Ipsad Italia, redatto su un vasto campione di soggetti esaminati, di età compresa tra i 15 ed i 74 anni. La metodologia seguita da Ipsad Italia, acronimo che sta per «Italian Population Survey on Alcool and Drugs», fa emergere un quadro estremamente preoccupante della situazione, con particolare riguardo alle dipendenze giovanili. L'analisi Ipsad ha tenuto conto dell'utenza che già utilizza sostanze psicotrope. E spesso c'è il fai da te a livello di coltivazione di cannabis. E in questo settore la Sicilia è al primo posto con quasi un milione e mezzo di piantine. Il dato focalizzato più sul territorio provinciale restituisce, dunque, una situazione preoccupante.
«Ad avvicinarsi al consumo di alcol – afferma un giovane portopalese – sono soprattutto gli adolescenti che pensano di darsi un'immagine più matura con il bicchiere in mano.
Quelli che sembravano stereotipi superati sono tornati prepotentemente alla ribalta e si tratta purtroppo di un approccio all'alcol sempre più marcato e che avviene ad un'età sempre più bassa. L'invito è a farsi un giro dei locali sparsi tra Marzamemi e Portopalo nei fine settimana. Si notano ragazzi di 14 o 15 anni che consumano con facilità birra o superalcolici, magari ascoltando musica ad alto volume». Alcuni anni fa un istituto di istruzione superiore di Pachino effettuò un'indagine, salvaguardando l'anonimato di coloro che rispondevano ai quesiti, proposti con l'aiuto di un'equipe socio-psico-pedagogica. Ne venne fuori, nel 2002, un quadro già preoccupanti della situazione giovanile, associato ad una distrazione delle famiglie di molti ragazzi in età adolescenziale. In questo frangente molto incide l'effetto allarme e denuncia attuato non solo dall'istituzione scolastica ma anche dalle parrocchie che spesso sono molto a contatto con i problemi e le difficoltà del mondo adolescenziale. Dalla ricerca Ipsad Italia si apprende, tra l'altro, che in alcuni casi la dipendenza da alcol è dettata da predisposizioni familiari. Occorre un impegno delle famiglie in chiave educativa. Come è stato espresso da autorevoli studiosi di dinamiche e problemi relativi al ruolo dei genitori, padre e madre devono ritrovare quella autorevolezza in grado di guidare ed aiutare i figli nei difficili passaggi, in particolare nella fase adolescenziale. Abbandonare questo ruolo, sostituendolo con un approccio esclusivamente «amicale», spesso è fonte di ulteriori problemi.
SERGIO TACCONE
Altra fonte patologica l’esagerato uso del web
Nel contesto delle nuove dipendenze negli ultimi anni ha preso piede quella riguardante l'esagerata connessione alla rete. Secondo l'enciclopedia web Wikipedia «la Internet dipendenza», meglio conosciuta nella letteratura psichiatrica con il nome originale inglese di Internet addiction disorder (IAD), è un disturbo ossessivo-compulsivo. Secondo Ivan Goldberg è comparabile al gioco d'azzardo patologico.
Il dott. Goldberg, - si apprende da Wikipedia - assieme a Kimberly Young stanno attualmente facendo opera di pressione perché la dipendenza da Internet venga inclusa nel DSM-V. Questo aprirebbe le porte al rimborso delle consulenze per questo tipo di disturbo da parte delle compagnie di assicurazione statunitensi.
Molti critici affermano al contrario che la dipendenza da Internet non può essere considerata una vera e propria malattia e che non è classificata tra i disturbi mentali nel DSM-V. Le ricerche effettuate hanno evidenziato due fasi di sviluppo comuni a tutti gli utenti telematici. Ogni fase dello sviluppo telematico (il percorso evolutivo che il neofita di internet segue per inserirsi in questa nuova realtà) comporta specifici rischi. Tra questi il «sovraccarico cognitivo», meglio conosciuto come «Information overload (ing)», si verifica quando si ricevono troppe informazioni per riuscire a prendere una decisione o sceglierne una specifica sulla quale focalizzare l'attenzione. Lo sviluppo della tecnologia – prosegue ancora la pagina di Wikipedia - ha contribuito alla diffusione e alla riconoscibilità di questo fenomeno». Tra i sintomi della dipendenza da collegamento a Internet, patologia rilevata dall'indagine dell'Ipsad Italia, si annoverano il bisogno di trascorrere sempre più tempo in rete, la perdita di interesse per altre attività che non siano Internet, agitazione psicomotoria, ansia, depressione e pensieri ossessivi su cosa accade on-line. Gli esperti sconsigliano ai genitori di lasciare i bambini da soli sul pc e di attivare tutti i filtri per interdire la navigazione in determinati siti web.
SER.TAC.
Fonte:
LaSicilia.it il 05-03-2008 - Categoria:
Internet