di Saretto Leotta
PORTOPALO - «Eccezionale», per il suo valore storico-culturale, è stato definito dagli esperti della Sovrintendenza ai Beni culturali di Siracusa, il rinvenimento e recupero di reperti di antica fattura, operato nello specchio di mare antistante Portopalo di Capopassero dal nucleo carabinieri subacquei di Messina, in sinergia operativa con i militari del nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo, dell'Arma territoriale (compagnia carabinieri di Noto) e sovrintendenza del mare della regione Sicilia, ed inoltre della sovrintendenza di Siracusa.
Un pool o una task force con un obiettivo ben preciso sottrarre al saccheggio del predatori subacquei, i reperti custoditi per millenni in fondo al mare, per valorizzarli, dopo i necessari restauri, mettendoli alla fruizione dei cultori italiani e stranieri di «tracce antiche».
Davanti a Portopalo sono stati difatti localizzati su un fondale di sette metri, reperti archeologici provenienti da un relitto di nave di epoca romana. E cioè manufatti ceramici ed in terracotta; chiodi; parti di scafo, con annesse lamine di piombo. Ma la conquista subacquea che ha fatto gridare all'eccezionalità del rinvenimento riguarda il recupero di 13 lingotti in piombo di epoca romana.
Delle dimensioni di cm 40-45 di larghezza e cm 10 di lunghezza. Alcuni lingotti recano simboli da decifrare, altri hanno impresso l'immagine di un delfino oppure il simbolo di Ermes, cioè Mercurio d un nome Marco Octavio. Un codice quindi che stabiliva la provenienza della manifattura e forse la destinazione. Gli esperti hanno affermato, in sede di conferenza stampa (capitano dei Cc nucleo tutela patrimonio, Giuseppe Morseglia; sovrintendente del mare, Sebastiano Tusa; sovrintendente di Siracusa Mariella Muti; il dirigente BB.CC.AA: Lorenzo Guzzardi e tenente dei carabinieri Paolo Minutoli), che i lingotti di piombo, probabilmente, provengono da fonderie di Aquileia. Se tale ipotesi sarà successivamente confermata (dopo i restauri e le ulteriori ricerche in mare), avvalorerebbe l'esistenza di interscambi commerciali fra Sardegna, Sicilia, Campania e Spagna. Senza escludere la Grecia. Il mare davanti alle coste di Porto Paolo e Capopassero ha sempre riservato sorprese piacevoli o belle ( rinvenimento di reperti storici) o tragiche e quindi brutte ( salme in decomposizione o decomposte di clandestini, annegati mentre tentavano di raggiungere la meta agognata: l'Italia. Tristi vicende legate alla immigrazione clandestina che purtroppo continuano a ripetersi. Testimone il maresciallo Salvino Antioco , responsabile del nucleo sub dei Cc di Messina. Il sito subacqueo dove è avvenuto il rinvenimento resta, ovviamente, segreto. Ma è costantemente sotto controllo da parte delle forze dell'ordine, per evitare l'azione dei predatori.
Fonte:
LaSicilia.it il 05-10-2006 - Categoria:
Cronaca