PACHINO - La Comunità Evangelica Valdese di Pachino ha inviato una lettera a tutti i musulmani residenti in città nell'imminenza della fine del ramadan che sarà suggellata dalla festa dell'Idr al Fitr. «Cari amici e amiche - scrivono i rappresentai della comunità - tra qualche giorno terminerà il vostro Ramadan 1425, che anche quest'anno è stato vissuto in un clima di guerra internazionale, di incertezze, di insicurezza. Purtroppo, è da diversi anni ormai che stiamo vivendo un clima più o meno dichiarato di "scontro di civiltà", che - tra l'altro - ha già provocato due guerre che non sono servite né a fermare il terrorismo né a risolvere alcuno degli squilibri internazionali oggi esistenti. E a pagare con la vita, come sempre, sono stati migliaia di innocenti, soprattutto bambini e gente inerme. Ma accanto a questo dato negativo non mancano segnali incoraggianti, quali i continui appelli del presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, che incitano al dialogo e all'accoglienza verso la realizzazione di "un'alleanza di civiltà", ma soprattutto il dialogo mai sopito all'interno delle comunità cristiane e delle associazioni, segno che quest'alleanza è un obiettivo realizzabile e l'unico che potrà dare sicurezza e stabilità. «In effetti, in quest'ultimo periodo, molte chiese e gruppi sensibili alla problematica sono stati impegnati a realizzare e a potenziare momenti di dialogo fra cristiani e musulmani, per impedire che la guerra in corso blocchi la capacità degli uomini e delle donne di Dio di lavorare per un mondo senza guerre.
Ci auguriamo anche noi, così come migliaia di cittadini e di credenti da per tutto, che il tempo del Ramadan, che per il musulmano è tempo di riflessione per comprendere come meglio servire la volontà di Dio, possa essere un tempo fecondo di iniziative per la pace ed il dialogo fra cristiani e musulmani e più in generale fra tutte le religioni. Sappiamo che l'ultimo venerdì del Ramadan 1425, hanno avuto luogo, come già lo scorso anno, molteplici incontri fra cristiani e musulmani in tutta Italia, rilanciando quello spirito di collaborazione positivo verificatosi -per esempio- in occasione del rapimento delle volontarie di "Un ponte per.." Qui a Pachino, un incontro del genere lo faremo probabilmente a gennaio, coinvolgendo realtà ecclesiastiche, associative ed Ente pubblico. La paura favorisce il clima di guerra e di scontro. E oggi c'è tanta paura dall'una e dall'altra parte. Abbiamo invece bisogno di pace e di serenità».La lettera cade in un momento alquanto significativo che coincide anche con l'anniversario della strage di Nassirya e vuole essere un augurio per una collaborazione serena in una collettività sempre più multietnica ed integrata come quella pachinese. La lettera poi termina con "Shalon - Salam - Pace".
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 13-11-2004 - Categoria:
Cronaca
Le ore della piazza..."ALGERINA"
La piazza di Pachino, vuoi o non vuoi, è un mercato che qualcosa di antico ha mantenuto: la relazione sociale. L'ora "critica" che io chiamo dei "soli": è l'ora che tradizionalmente parte dalle 13.00 alle 15.00. Fino a qualche decennio fà, in questa ore, incontravi solo i "i soli". Persone che per un motivo o per l'altro erano "soli" in piazza. Pochissime figure,tutto sommato. Ma "emblematici" del loro status. Magari passavi per prendere, all'ultimo momento, i pasticcini al Ciclope per il pranzo. O ti soffermavi a parlare di qualcosa di importante con un cliente, un amico, un conoscente. Ora, questo spazio è frequentato per la maggior parte da giovani algerini, tunisini,marocchini che bivaccano sotto i ficus della piazza. E' gente che consuma. E nel corso delle ore continua a spendere consumando varie cose nei Bar. Pare che molti esagerino nell'uso di bevande alcoliche. Il luogo principale di riunione, da loro eletto come punto di incontro è la piazzetta della Colonna in granito, al fianco dell'ala sinistra della Chiesa Madre. Altri si fermano direttamente in piazza Vitt. Emanuele, nel lato opposto al fronte principale della chiesa. Nell'angolo vicino al Giornalaio e al Tabaccaio: ma con rifermento centrale il Bar "senza insegna" della Signora Maria.Il figlio Giuseppe, ragazzo in gamba e capace, la aiuta nella conduzione: e fà un caffè che soli in pochi sanno fare a Pachino. La Maria che nella sua testimonianza mi ha trasmesso e vi ho ritrovato: il senso vero del sentimento sincero cristiano e popolare di Pachino .Mi ha detto che ha istaurato un buon rapporto con loro: e si è trovata il Bar frequentato, in alcune ore, solo esclusivamente, da algerini. Questo gli da un reddito: ed è contenta che la fanno lavorare. Non c'è che dire. Io mi sono fermato, un giorno, ore 13.00-13.30 a parlare con loro. Con Hamed, Kaled, ed altri giovani ragazzi tutti di origine algerina. Abbiamo parlato per circa mezz'ora buona. Un pò in italiano, un pò in francese. Qualche parola in siciliano. Ma solo alla fine è arrivato uno di algerino "spertu" che parlava un fluente siciliano di Pachino. L'inzio è stato critico. Ma dopo poche battute e un' altalenante tono nella conversazione: piano piano si sono aperti al dialogo. Gli ho raccontato di Idrisi, geografo arabo.Gli ho fatto tradurre qualche nome locale in arabo: per farli rendere conto che tutto sommato questi posti si chiamano ancora con i nomi che i loro antenati gli hanno dato. Gli ho accennato al grande progresso dell'agricoltura che i loro avi avevano introdotto in Sicilia. Contribuendo in modo leggibile alla sua affascinante storia. E che in fondo questa terra di Sicilia e di pachino: è anche la loro! Sono persone istruiti questi algerini:diversi hanno studiato fino al diploma. Molti di loro hanno fatto studi superiori. A questo punto si sono aperti ed hanno raccontato la loro "PACHINO". Le incombenze e vicessitudini di ogni uomo che è lontano dai propri cari. Dai genitori,dai fratelli,dalle sorelle. Molti dalle mogli e dai loro amatissimi bambini. Mi hanno raccontato dei loro problemi più importanti. Il loro punto di vista sul trattamento sociale e civile.Lo status assistenziale. I loro problemi in terra di Sicilia e di Pachino: dove stentano a trovare una casa. Dove molti di loro, dormono, abusivamente, a Vitanovella. Emblema del degrado di una politica nazionale e regionale che non riesce a dare soluzioni adeguate a questo problema. Molti mi dicono che si sentono trattati come perfetti stranieri. E spesso nei toni dell'interlocutore, sentono "il razzismo". E' questo quello che sentono: questi ragazzi, giovani algerini. Sicuramente, forse, esagerano. Ma, contrariamente a come succedeva molti anni fà, per la vendemmia, quando la piazzetta era invasa da lavoratori che venivano dalla vicina Modica per trovare un lavoro stagionale: ora la situazione è completamente diversa e cambiata. Non paragonabile. Questi lavoratori algerini sono qui alla ricerca di un lavoro stabile. Molti di loro alla fine del mese mandano il gruzzolo messo da parte per inviarlo via posta a casa: per contribuire a mandare avanti la propria famiglia in Algeria ,in Tunisia,in Marocco. Questi lavoratori sono anche "mobili". E si spostano nelle regioni dovè c'è da fare "campagna" per lavorare. Costituiscono un esercito di lavoratori magrehbini oramai sono presenti in tutta l'area del meridione italiano. E costituiscono l'ossatura portante dell'agricoltura in molte provincie siciliane. Considerata la linea confidenziale e l'empatica sensazione di sincerità che mi hanno trasmesso nei loro racconti: non escludo che vi possano essere delle aree nella socialità locale che inducono ad atteggiamenti ostili nei loro confronti. Persone diverse che manifestano la loro insensibilità umana traducendola in atteggiamenti feroci e razzistici contro i di loro. Come, purtroppo, mi è capitato di ascoltare direttamente da alcuni pachinesi. Sono solo voci isolate? O atteggiamento di fondo di una socialità completamente dedicata all'inutile ed al supefluo: che improvvisamente si trova davanti ad una crisi di socializzazione inaspettata? Su questo c'è da discutere! Ma, complessivamente, penso che la maggior parte delle persone di Pachino,di Portopalo e di Marzamemi, nel loro profondo sentimento, prevale il bene e l'amore per il prossimo. Per questo ho fiducia!!!!!Cordiali Saluti. Spiros
p.s. Ripropongo questo articoletto sugli immigrati.
La chiesa Valdese è una realtà importantissima di Pachino.
Oltre ai siti dedicati rimando anche alla nuova chiesa progettata e costruita da Leonardo Ricci. Un grande architetto fiorentino. I siti li trovate sopra.
Cordiali Saluti
Spiros