Dal ministero via libera alle indagini su due stranieri

Dal ministero della Giustizia è arrivato il via libera alla Procura della Repubblica di Siracusa per poter indagare sul conto di due stranieri coinvolti nel disastroso naufragio di 283 cittadini di nazionalità asiatica avvenuto a 19 miglia dalla costa di Portopalo alla vigilia di Natale del 1996. La missiva del ministero ha rallegrato il capo della Procura della Repubblica, Roberto Campisi, ed il sostituto Paola Vallario, perchè, grazie al semaforo verde, potranno finalmente avanzare richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del comandante della motonave «Yohann» Youssef El Hallal, del pakistano Sheik Turab Hahmed, che recentemente è stato estradato dalla giustizia maltese nel nostro paese ed attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Rebibbia per il reato di omicidio per dolo eventuale, ipotesi delittuosa questa che, se accolta dal Gup, porterà i due stranieri dinanzi alla Corte d'Assise.

L'autorizzazione a procedere non è stata temporaneamente concessa nei confronti di due cittadini di nazionalità greca, uno dei quali peraltro già condannato dalla giustizia del suo paese per la morte dei 283 asiatici inghiottiti dal mare, dopo che il comandante della «Yohann», facendoli minacciare con le armi dall'equipaggio, li aveva costretti a prendere posto su un natante di 16 metri, battente bandiera maltese, il cui relitto giace nel fondali marini. Con il comandante della «Yohann», attualmente ricercato dall'Interpol, sono alla sbarra l'armatore Eftychos Zervoudakis e altri dodici marittimi. La Procura di Siracusa, dopo averli incriminati per violazione della legge sull'immigrazione e omicidio colposo plurimo, a seguito della localizzazione del relitto al largo di Portopalo, ha deciso di mutare il capo d'imputazione in omicidio per dolo eventuale.
Fonte: LaSicilia.it il 05-12-2002 - Categoria: Cronaca

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