Il bilancio provinciale di previsione economica per il prossimo anno è arrivato alle battute finali e in questi giorni è al vaglio dei consiglieri prima di essere approvato dal consesso provinciale. Come si sa il bilancio è lo strumento principe che prevede le varie spese nei settori sui quali si intende intervenire. Nei capitoli di spesa che sono stati prospettati nella proposta della Provincia regionale non è stata però prevista una somma ritenuta idonea dal consigliere Andolina per il settore della pesca. I 30 mila euro, preventivati, infatti comprendono sia il settore ittico che quello faunistico e pertanto sono -a detta del consigliere di An - assolutamente insufficienti. «E' superfluo - sostiene Andolina - dire che siamo completamente delusi da questa decisione degli organi amministrativi provinciali. Ho proposto di rimpinguare questo capitolo di altri 50.000 euro -afferma Andolina- portandolo a ottantamila euro. In questo modo si potrebbe assicurare anche l'azione di vigilanza e ripopolamento». Il segnale d'allarme che era stato lanciato ieri da Portopalo dunque si è dimostrato fondato. "L'amministrazione provinciale in questo modo - aggiunge il consigliere provinciale di An - conferma di non avere molto riguardo per un settore che costituisce una buona parte dell'economia della zona sud. Se si vuole venire incontro alle necessità di un comprensorio come quello di Pachino e Portopalo non si possono prevedere solo 30.000 euro».
Andolina parla anche della possibilità ed opportunità di prevedere anche per il settore ittico le agevolazioni attraversi i consorzi fidi. «Sarebbe una misura molto importante - prosegue Salvo Andolina - per le realtà lavorative del comparto ittico». Una possibilità che, invece, non è stata avanzata neppure dalla Regione da cui,pure, dipendono le sorti reali del comparto. Forti perplessità sono state espresse anche dall'assessore alla pesca e vicesindaco di Portopalo Michele Taccone che ha affermato: «Come sempre il settore della pesca rimane uno dei più penalizzati. Ogni volta il mondo della marineria portopalese viene pensato nei momenti di piena emergenza, ma nessuno si cura di programmare un piano serio di interventi. «È l'ennesimo colpo inferto ad un settore che va a morire e che invece dovrebbe essere tenuto vivo e valorizzato. Sono purtroppo sempre di più i pescatori che vendono le imbarcazioni - ha concluso il consigliere Andolina - per dedicarsi all'agricoltura o a settori alternativi. Purtroppo sono scelte politiche assolutamente infelici».
Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 28-05-2004 - Categoria: Cronaca