Dalle serre alla pesca: La crisi non risparmia nessuno

Dalle serre alla pesca: La crisi non risparmia nessuno Dalle serre alla pesca: la crisi non risparmia il territorio di Pachino e coinvolge in maniera pesante anche Portopalo. Nel paese posto all'estremità sudorientale della Sicilia si vive una vigilia di Natale particolarmente difficile. L'economia locale, prevalentemente legata alla pesca, segna il passo: prima il fermo tecnico disposto per legge, poi il maltempo hanno costretto tanti pescatori a rimanere forzatamente a riposo. E tutta l'economia locale ne risente anche nelle voci non voluttuarie. Il calo si avverte ovunque. Ci sono pizzerie che registrano un calo sensibile nelle prenotazioni. «A volte - afferma un esercente - abbiamo chiuso con entrate serali inferiori a cento euro; livelli così bassi non li ricordo in passato». Con tutte le voci di spesa in vertiginosa salita e quelle in entrata che calano a vista d'occhio, è difficile aspettarsi comportamenti differenti. Persino alcuni punti ritenuti a prova di crisi, come l'ambito alimentare, sembrano segnare il passo. «Nell'ultimo mese - dice un pescatore - ho lavorato sì e no dieci giorni, portando a casa a stento trecento euro con cui ci devo pagare le bollette, la spesa e far fronte a tutte le esigenze della mia famiglia».

Con l'aumento delle accise, c'è anche il salasso carburante per gli automobilisti, con salite fino a più di undici centesimi al litro per il gasolio e ad otto per la benzina. Portopalo, inoltre, è da tempo il comune che fa registrare i più alti livelli di prezzo al litro del carburante. In vista del Natale i commercianti e gli esercenti locali sperano in qualche recupero. La parola d'ordine, frattanto, è sobrietà e risparmio. Saranno feste dove l'occhio di tante famiglie sarà rivolto verso la riduzione delle spese, soprattutto chi è a reddito fisso e vede il potere d'acquisto costantemente eroso da aumenti senza fine. Corrado Scala, titolare di un esercizio pubblico nel campo della ristorazione, ha già stilato il suo programma. «Ho ridotto il personale lavorativo per forze di cose e aumentato le energie familiari nell'ambito della mia impresa. Solo così - afferma - posso continuare a mantenere inalterati i prezzi. A livello di clienti, ad essere sincero, non ho registrato cali, ma non so fino a quando potrò continuare con gli attuali prezzi, visto che tutti i beni continuano a salire. Oggi, per esempio, ho fatto gasolio ad euro 1,70 al litro: è diventato un lusso persino prendere l'auto». E di assumere nuovo personale non se ne parla. «Ho dovuto dire no a quattro persone - aggiunge Scala - che mi hanno contattato perché in cerca di lavoro. Come faccio ad assumere in queste condizioni? Se non fosse per l'impegno mio, di mia moglie e dei miei figli, avrei grosse difficoltà a continuare».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 08-12-2011 - Categoria: Cronaca

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