PORTOPALO - Un gruppo di pescherecci è stato danneggiato nei giorni scorsi all'interno dell'area portuale. Gli ignoti autori hanno preso di mira i "divergenti", strutture di supporto alle reti che si trovano nella stragrande maggioranza delle barche del compartimento marittimo portopalese. I divergenti distrutti sono quasi tutti in ferro e questo lascerebbe pensare ad una situazione tutta interna a componenti della marineria locale e non ad un atto vandalico. Gli autori sono entrati in azione alcuni giorni addietro, causando un danno non trascurabile ai mezzi presi di mira. Resta un dato di fatto: la mancanza di sicurezza che si registra all'interno del porto dove è possibile, quasi in tutta tranquillità, prendere di mira un esercizio commerciale che si trova al suo interno (è il caso del danneggiamento, probabilmente a scopo di furto, del vetro di un ristorante) e mettere in atto azioni contro alcuni pescherecci, non tralasciando altri precedenti relativi al furto di strumenti di bordo, oltremodo costoso tra l'altro, con un danno economico per i titolari dei pescherecci.
Stato di sicurezza, dentro l'area portuale, che, a dire il vero, mai ha toccato livelli elevati e che la chiusura della caserma della Guardia di Finanza ha di fatto ulteriormente abbassato, lasciando l'area quasi alla mercé dei malintenzionati. "I segnali registrati negli ultimi mesi non sono incoraggianti né, certamente, positivi - ci dice un pescatore - poiché si ha l'impressione che il porto sia un luogo libero dove si può fare tutto e il suo esatto contrario, con controlli che, specie in orario notturno, rasentano lo zero". Parole molto gravi, pronunciate da un addetto ai lavori, che lasciano piuttosto attoniti dal momento che al porto si trovano imbarcazioni che messe insieme raggiungono livelli finanziari molto elevati. L'asse portante dell'economia locale, la marineria, ha un'area portuale abbandonata quasi a se stessa. Non dimenticando, ma qui passiamo al campo delle pessime abitudini in materia di tutela ambientale. Basti citare l'uso di quanti lasciano a cielo aperto anche batterie esauste o fusti d'olio.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 27-02-2007 - Categoria:
Cronaca