PORTOPALO - Sulla pesca del novellame si è svolta sabato sera, nell'aula consiliare del comune portopalese, una riunione della quale si è fatto portavoce il consigliere comunale d'opposizione Elivio Taccone e che ha visto la partecipazione dell'assessore provinciale Vincenzo Perez e dell'assessore alla pesca di Portopalo Michele Taccone. Tra i presenti numerosi pescatori e operatori del settore ittico. Unanime la contrarietà alla pesca del "bianchetto", definita dannosa per la fauna marina. "Stanno distruggendo il nostro mare - ha affermato il pescatore Salvatore Di Mercurio - andando avanti così non rimarrà più nulla".
E' intervenuto anche il comandante dell'ufficio locale marittimo di Portopalo, Paolo Cascione. Salvo Nardone, operatore ittico e vicepresidente del consiglio comunale portopalese, ha sottolineato la dannosità di questo tipo di pesca. "Pescando il bianchetto si distrugge anche l'avannotteria - ha affermato Nardone - ed è questo l'aspetto più grave". L'assessore provinciale Perez si è detto pronto a farsi promotore di un'iniziativa istituzionale per portare sul tavolo dell'assessore regionale la proposta di estendere per le marinerie del siracusano la stessa soluzione adottata nella zona di Agrigento.
Ma questa scelta, come ha spiegato subito dopo l'assessore portopalese Michele Taccone, porterebbe al divieto anche della pesca del rossetto, sistema considerato non nocivo per la fauna marina ed esercitato a Portopalo da diverse imprese di pesca.
"Qui siamo tutti contrari a pescare il bianchetto, anche se finora studi scientifici non hanno confermato la sua nocività per l'ambiente marino. - ha aggiunto Taccone - Sostenere la soluzione adottata per Agrigento arriverebbe a precludere inevitabilmente anche la pesca del rossetto, con conseguenze negative soprattutto per la piccola pesca".
Documenti alla mano il vicesindaco ha convinto i presenti a cambiare immediatamente una strategia che a quel punto si era rivelata "autolesionistica". Tanto che l'assessore provinciale Perez ha evitato di replicare alle tesi del vicesindaco Taccone, supportate da decreti e circolari regionali, ministeriali e comunitarie. "Situazioni così delicate - ha detto il vicesindaco - non vanno affrontate con superficialità ma con proposte che risultino praticabili e fattibili. Altrimenti si butta solo fumo negli occhi degli operatori del settore. Il problema va risolto con riferimento alla normativa in vigore in ambito comunitario e regionale e ai pareri scientifici che non possiamo non tenere in considerazione. Bisogna fare dunque una proposta praticabile nell'ambito delle disposizioni e dei regolamenti vigenti".
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 15-03-2005 - Categoria: Cronaca