MARZAMEMI - Sembra inarrestabile il degrado degli immobili del centro storico di Marzamemi. Dopo l'altare dell'antica chiesetta sconsacrata ridotto ad un cumulo di macerie, è crollato il tetto di uno dei cosiddetti “dammusi”, ossia uno dei piccoli locali un tempo in uso ai pescatori per abitarvi con le famiglie e più recentemente usato come deposito. Il crollo si è verificato in un locale ubicato quasi di fronte all'ufficio postale del piccolo borgo, ma i tetti degli altri locali circostanti sono visibilmente pericolanti. Singolarmente il pregio artistico del locale danneggiato è quasi nullo, quello che però preoccupa è il contesto di degrado in cui versano gli immobili che permangono di proprietà privata ma che, nel loro insieme, hanno un interesse pubblico ed un pregio artistico non indifferente dato che fanno parte di quello che può essere considerato quasi un “Presepe” naturale. Nei giorni scorsi, forse per controllare quanto accaduto all'interno ed i danni verificatisi con il crollo, anche la porta di accesso al “dammuso” è stata completamente divelta. All'interno sono ancora presenti materiali di risulta relativi all'attività dei pescatori che hanno avuto in uso i locali fino all'anno scorso. Alquanto pericolante appare poi il piano rialzato relativo agli stessi locali le cui travi sono pericolosamente arcuate e che annunciano ulteriori crolli.
I proprietari, almeno relativamente al palazzo di Villadorata, stanno correndo ai ripari, tant'è che è in atto un restauro conservativo di alcune strutture, ma la parte in questione appare ugualmente particolarmente bisognevole di interventi urgenti quantomeno per evitare ulteriori crolli. Intanto continua la petizione avviata dall'associazione Città Etica in favore dell'acquisizione della chiesetta sconsacrata. Nella prima giornata di raccolta delle sottoscrizioni sono state già oltre un centinaio le firme apposte nella petizione che ha come slogan “evitiamo un altro crollo”. L'associazione promotrice inoltre ringrazia il sovrintendente alle belle arti di Siracusa Mariella Muti per la sensibilità dimostrata nel rendere pubblici i passi che le istituzioni stanno facendo per arrivare all'acquisizione dell'immobile. Città Etica poi pone degli interrogativi e cioè richiede quali possano essere gli eventuali accorgimenti per evitare un eventuale infausto cedimento della struttura, come la soprintendenza intende, nelle more dell'acquisizione, porre in sicurezza l'immobile ed a chi spetta l'obbligo della salvaguardia atteso che si è di fronte ad una moltitudine di eredi a ciascuno dei quali spetta parte di eredità. C'è poi chi ha invocato un eventuale sopralluogo dei vigili del fuoco per valutare la tenuta delle strutture.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 30-11-2007 - Categoria:
Cronaca