Demolizione degli immobili sulle spiagge

PACHINO – Le spiagge di Spinazza, nel territorio di Noto, e di Pantanelli, nel territorio di Pachino, saranno presto del tutto liberate da quelle strutture che, nate come cabine per i bagnanti, negli anni si sono trasformate in veri e propri immobili, opere in muratura a ridosso del mare.

Ieri la Capitaneria di Porto ha annunciato la seconda fase delle demolizioni, cominciate lo scorso anno con l'abbattimento di diciassette costruzioni. Adesso dovranno essere rase al suolo le restanti 48 strutture. Perchè si potesse procedere era necessario che la Regione finanziasse il nuovo l'intervento.

L'adempimento è avvenuto lo scorso dicembre. Adesso, con i fondi disponibili, le demolizioni sono potute riprendere. Si è cominciato lunedì. In un paio di mesi un chilometro di spiaggia dovrebbe essere sgomberato dalle costruzioni non autorizzate e quindi pienamente fruibile per i bagnanti. Quella a cui le ruspe stanno per porre fine è una vicenda cominciata negli anni Ottanta, quando l'amministrazione demaniale autorizzò l'installazione di cabine.

Le strutture in legno sono state, però, trasformate col passare degli anni in opere in muratura. Sono state anche ingrandite e in qualche caso arricchite da verande. Delle semplici cabine, insomma, sono diventate dei veri e propri locali pubblici sul mare.

Per molti anni l'amministrazione demaniale ha accettato questa situazione: ad ogni estate, infatti, ha rilasciato le concessioni per l'uso delle strutture. Ma l'illusione che le costruzioni potessero restare per sempre al loro posto è svanita nel '99, quando la Capitaneria di Porto ha deciso di recuperare le spiagge alla piena fruizione dei bagnanti. Una decisione dovuta per buona parte alle modifiche che continuavano ad essere apportate senza alcuna autorizzazione alle costruzioni.

Nell'annunciare l'avvio della fase conclusiva delle demolizioni, ieri, il comandante della Capitaneria di Porto Francesco Carpinteri, ha anche dato notizia che oggi cominceranno gli incontri con le amministrazioni dei comuni i cui territori ricadono sulla costa per redigere una ordinanza unica che regolamenti l'uso delle aree balneabili libere.
Fonte: www.gazzettadelsud.it il 13-03-2002 - Categoria: Attualità

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