PORTOPALO - In attesa della concessione demaniale da parte della Regione, passaggio che farà partire il conto alla rovescia per l'inizio dei lavori, è già aperto il dibattito sul porto turistico portopalese. «Da una veloce visione del progetto - afferma Antonio nel blog Vivere Portopalo - sembra che tutte i vantaggi siano a favore del nuovo porto turistico, ovvero a tutte le persone facoltose che potranno ormeggiare i loro sfavillanti natanti nei nuovi moli. Quanti portopalesi potranno permettersi di avere una barca ormeggiata nel nuovo porto? Quanto sarà effettivamente redditizio per i portopalesi un porto turistico? Non era meglio avere maggiore attenzione per il «vecchio porto peschereccio» e per il mercato ittico? A parte i moli fissi e galleggianti non sono previsti particolari servizi a favore della marineria portopalese. Anzi, - aggiunge il blogger - con le modifiche approvate al «vecchio porto», tra qualche tempo c'é il rischio che la marineria portopalese debba effettuare i rifornimenti di carburante in altre località. Infatti, gli attuali distributori di carburante verranno trasferiti nel piccolo molo (dove prima erano ormeggiate le barche dei clandestini), dove é forte il rischio di un insabbiamento. Grande attenzione é prestata invece al bunkeraggio delle unità da diporto dei possidenti, con facilità di ormeggio e di manovra in un posto centrale e in prima fila. Ai pescatori dopo una stremante giornata di pesca, anche l'incombenza di ulteriori manovre per le operazioni di rifornimento in un area che poco si adatta a tale scopo.
C'é da chiedersi se il nuovo porto per la splendida città di Portopalo, che ha vissuto della pesca e del lavoro dei pescatori,costituirà un'opportunità o la fine della pesca, con tutte le ripercussioni economiche». Numerosi gli interrogativi posti dal blogger: chi ha scelto questa forma di sviluppo a vantaggio di un'elite benestante, dimenticando quale é stato il settore trainante dell'economia portopalese? Il consigliere comunale Corrado Scala replica, confutando le posizioni del blogger. «Penso che sia fuorviante e fortemente riduttivo - dichiara Scala - pensare al porto turistico come una passerella per i nababbo e i loro yacht. Puntare a un turismo di qualità significa creare un'offerta turistica capace di veicolare e catalizzare il turismo nautico, non solo per tutto ciò che ruota a questo mondo (indotto lavorativo) ma per la qualità di gente che affollerebbe la nostra città. L'intenzione è quella di evitare l'inutile turismo di massa è applicare la teoria del viaggiatore che riscopre i luoghi attraverso itinerari culturali ed enogastronomici. Quali i vantaggi? «Questo approdo turistico si trova in una posizione strategica basti pensare che siamo l'ultimo porto per chi proviene dall'Italia - aggiunge Scala - e il primo per chi proviene dall'Africa, ed è incommensurabile per le potenzialità del nostro territorio.Condivido il problema del porto peschereccio ma non condivido com'è impostato per il semplice fatto che l'uno non esclude l'altro, non si privilegia il turistico a danno del peschereccio».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 13-09-2010 - Categoria:
Cronaca